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Il fisiatra: un alleato fondamentale per la salute neurologica

Il fisiatra: un alleato fondamentale per la salute neurologica

La Fisiatria, branca della medicina focalizzata sulla riabilitazione e sul recupero funzionale, svolge un ruolo importante nel trattamento di pazienti con patologie neurologiche. Spesso malattie come ictus, morbo di Parkinson, sclerosi multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) o lesioni del midollo spinale comportano difficoltà motorie, cognitive e di linguaggio, limitando l’autonomia e la qualità della vita.

La visita fisiatrica: un approccio multidimensionale

La visita fisiatrica è un momento fondamentale per valutare le specifiche esigenze di paziente con malattie neurologiche acute o neurodegenerative, o persone che hanno subito traumi con ripercussioni sul sistema nervoso. Il fisiatra, attraverso un’attenta analisi della storia clinica, dei sintomi e delle capacità funzionali, identifica le aree di maggiore difficoltà e definisce un piano di trattamento personalizzato.

Questo può includere:

  • esercizi terapeutici mirati a migliorare la forza muscolare, la coordinazione, l’equilibrio e la mobilità articolare;
  • terapie manuali per ridurre il dolore, migliorare la postura e favorire il rilassamento muscolare;
  • l’uso di ausili come tutori, deambulatori o carrozzine, per supportare le attività quotidiane e migliorare l’indipendenza;
  • consigli per rendere la casa più sicura e funzionale, facilitando gli spostamenti e le attività;
  • supporto psicologico per affrontare le sfide emotive legate alla malattia neurologica e migliorare il benessere generale.

Il lavoro di équipe: un approccio integrato

Il fisiatra lavora in stretta collaborazione con altri professionisti, come neurologi, fisioterapisti e psicologi, per garantire un approccio integrato e completo. Questa collaborazione permette di affrontare le diverse problematiche del paziente, ottimizzando il recupero e migliorando la qualità della vita.

I benefici della riabilitazione fisiatrica

La riabilitazione fisiatrica precoce e continuativa è fondamentale per:

  • rallentare la progressione della malattia: attraverso esercizi specifici e terapie mirate, è possibile contrastare la degenerazione muscolare e nervosa;
  • recuperare funzioni compromesse: in molti casi è possibile recuperare parte delle capacità motorie, cognitive o di linguaggio, migliorando l’autonomia;
  • prevenire complicazioni: la Fisioterapia può aiutare a prevenire dolori, rigidità articolare, piaghe da decubito e altre complicanze legate all’immobilità;
  • migliorare la qualità della vita: attraverso il recupero funzionale e il supporto psicologico, la riabilitazione fisiatrica contribuisce a migliorare il benessere generale e la partecipazione sociale.

Visita fisiatrica e terapie fisioterapiche

Presso CENTER MED potete effettuare sia la visita fisiatrica, sia trattamenti fisioterapici personalizzati. Nel nostro Centro potete avvalervi della professionalità di medici e fisioterapisti qualificati, e di spazi attrezzati nel settore della Fisioterapia e della Riabilitazione.

Per informazioni e prenotazioni: 06 5080792 06 5080755.

Patologie reumatologiche: sintomi e diagnosi

Patologie reumatologiche: sintomi e diagnosi

Dolori articolari che non passano, rigidità mattutina o gonfiore alle articolazioni? Potrebbero essere segnali di una patologia reumatologica. Ignorarli non è la soluzione. Scopri come riconoscere i sintomi e quando è il momento di agire.

Patologie reumatologiche più comuni

Le patologie reumatologiche sono disturbi che colpiscono articolazioni, muscoli, tendini e ossa. Tra le più comuni troviamo:

  • artrite reumatoide: infiammazione cronica delle articolazioni che può causare dolore, gonfiore e rigidità;
  • osteoartrosi: una degenerazione delle articolazioni che provoca dolore e difficoltà nei movimenti;
  • lupus eritematoso sistemico: una malattia autoimmune che può coinvolgere diversi organi oltre alle articolazioni;
  • spondilite anchilosante: una patologia infiammatoria che colpisce principalmente la colonna vertebrale;
  • gotta: una forma di artrite causata dall’accumulo di acido urico nelle articolazioni.

Come riconoscerle?

I sintomi più frequenti includono:

  • dolori articolari persistenti;
  • gonfiore o arrossamento delle articolazioni;
  • rigidità, soprattutto al mattino;
  • affaticamento cronico e febbre ricorrente.

Quando rivolgersi a uno specialista?

Se questi sintomi persistono per più di due settimane o peggiorano, è fondamentale consultare un reumatologo. L’intervento tempestivo può prevenire complicazioni e migliorare la qualità della vita.

Esami diagnostici più indicati per le patologie reumatologiche

Lo specialista può prescrivere diversi esami, tra cui:

  • esami del sangue per rilevare marker infiammatori e autoanticorpi;
  • radiografie o ecografie per valutare eventuali danni articolari;
  • Risonanza Magnetica per esaminare tessuti profondi.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Non trascurare i segnali del tuo corpo. Individuare tempestivamente la presenza di queste patologie è fondamentale per:

  • evitare danni irreversibili alle articolazioni;
  • individuare il problema in fase iniziale per iniziare il trattamento prima che la condizione peggiori;
  • migliorare la mobilità: con le giuste cure, è possibile ridurre il dolore e recuperare flessibilità e autonomia.

Presso Center Med puoi prenotare senza lunghe attese una visita reumatologica ed effettuare eventuali esami strumentali.

Il nostro Centro dispone di specialisti altamente qualificati e macchinari all’avanguardia, per garantire diagnosi accurate.

Per informazioni e prenotazioni puoi contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Sindrome da smartphone: come contrastarla?

Sindrome da smartphone: come contrastarla?

È ormai noto che l’uso prolungato dello smartphone può causare diversi problemi e uno di quelli più diffusi è la sindrome da smartphone o “Text neck”. Si manifesta con un dolore costante al collo, perché abbassiamo lo sguardo per guardare il cellulare e nel farlo flettiamo completamente quel tratto della colonna. Quest’azione, ripetuta più volte nell’arco della giornata, grava sul tratto cervicale della colonna vertebrale e manda in sovraccarico i muscoli di quell’area.

Quali sono le persone colpite dalla sindrome da smartphone?

La sindrome “Text neck” può riguardare persone di varie fascia d’età, ma sono soprattutto i giovani nella fase dello sviluppo ad essere più esposti. L’uso prolungato del cellulare o di altri dispositivi tecnologici utilizzati per giocare ai videogiochi, li spingono a stare molte ore davanti agli schermi assumendo posture scorrette.

Sintomi della sindrome da smartphone

È una costante vedere persone con lo sguardo abbassato sul cellulare, anche mentre portano a spasso il cane o attraversano la strada.
Quando il collo si piega in avanti, vengono sollecitati i dischi intervertebrali e se questo movimento viene fatto spesso, li manda in sovraccarico. Possibili conseguenze sono: dolore dietro la testa, che si irradia alle spalle e a volte può raggiungere anche le scapole provocando una contrattura. Il risultato è la cervicalgia muscolo-tensiva, comunemente chiamata torcicollo, che può riguardare muscoli, legamenti, articolazioni del collo e delle spalle.
Il dolore può essere più o meno intenso e diventa vincolante nei casi in cui si estende alle braccia, perché ostacola diversi movimenti. Si possono avvertire anche formicolii a braccia e mani, e avere la sensazione di essere punti con uno spillo.

Come curare la cervicalgia?

I rimedi per alleviare il dolore costante al collo e sciogliere la contrattura sono:

  • evitare di sollevare pesi;
  • mettere per 2-3 giorni una borsa dell’acqua calda sulla parte interessata e coprirla quando si esce;
  • cospargere la zona contratta con una pomata miorilassante, utile a scioglierla;
  • se l’azione della pomata non è sufficiente, può essere necessario assumere farmaci antinfiammatori.

Se il dolore persiste è opportuno consultare uno specialista. Il fisiatra, dopo un’attenta analisi, valuterà se è necessario fare un trattamento fisioterapico, che può essere sia manuale sia strumentale (es. tecarterapia, laserterapia).

Per recuperare una corretta mobilità articolare sono utili anche esercizi di rieducazione posturale.

Perché è importante curare in modo adeguato la cervicalgia e prevenire le recidive?
Se trascurato, nel tempo questo problema potrebbe causare un’alterazione della curva cervicale, con effetti negativi su articolazioni e sistema nervoso.

Come prevenire la sindrome “Text neck”?

Ci siamo ormai arresi all’evidenza che il cellulare è diventato parte integrante della nostra vita e non riusciamo a farne a meno. Tuttavia possiamo fare qualcosa per contrastare la comparsa dei disturbi di cui abbiamo parlato. Sicuramente ridurre l’uso dei dispositivi tecnologici è il primo passo, ma quando proprio non riusciamo a farne a meno qualche accorgimento utile è:

  • non abbassare lo sguardo per leggere o scrivere un messaggio, o mentre si guarda un video sullo smartphone, ma posizionare lo schermo all’altezza degli occhi. Questo consiglio va tenuto presente sia se si sta in piedi, sia seduti su sedia, divano o sdraiati sul letto. Va fatta la stessa cosa anche quando si usa il tablet o il computer portatile.
  • Durante una telefonata, meglio utilizzare gli auricolari anziché tenere il collo piegato sulla spalla con l’orecchio attaccato al cellulare.
  • Mantenere una postura corretta.
  • Quando si usano dispositivi per motivi di lavoro, cercare di fare piccole pause ogni ora alzandosi qualche minuto dalla sedia.
  • Praticare attività fisica con regolarità, e fare esercizi specifici per potenziare i muscoli di collo e spalle.

Puntare sulla prevenzione è sempre la strada migliore!

Visita fisiatrica e rieducazione posturale

Presso CENTER MED potete prenotare in tempi brevi la visita fisiatrica. Potrete inoltre effettuare delle sedute di rieducazione posturale, per riconquistare una corretta mobilità. I nostri specialisti vi indirizzeranno verso un percorso terapeutico personalizzato e vi daranno consigli utili per evitare che si ripresenti il problema.
Il nostro Centro dispone di professionisti qualificati e spazi attrezzati nel settore della Fisioterapia e della Riabilitazione.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Le unghie sono lo specchio della nostra salute

Le unghie sono lo specchio della nostra salute

In genere si pensa che la cura delle unghie sia finalizzata a una questione estetica. In realtà i problemi delle unghie possono darci indizi significativi sullo stato della nostra salute.
È importante osservare l’aspetto delle proprie unghie, perché anomalie come: fragilità, colore alterato, presenza di puntini o striature possono essere il campanello d’allarme di alterazioni locali, o patologie che riguardano l’organismo in generale.
Vediamo insieme quali sono i segnali che non devono essere trascurati e come affrontarli.

Caratteristiche di un’unghia sana

L’unghia è sana quando ha le seguenti caratteristiche: la lamina ungueale, ossia la parte visibile dell’unghia, formata da più strati, è semitrasparente e rende quindi visibile il colore roseo del letto ungueale, che si trova sotto; la superficie dell’unghia deve essere liscia.

Quando le unghie diventano fragili?

La fragilità dell’unghia può essere dovuta a diversi fattori. Una delle cause è riconducibile a una carenza di uno o più dei seguenti elementi che la compongono: vitamine (A, E, B6), minerali (ferro, zinco, selenio, rame), aminoacidi, acqua, grasso. Possono incidere anche l’uso eccessivo di detersivi particolarmente aggressivi, malattie come la psoriasi o un’infezione causata da un fungo.

Perché il colore delle unghie cambia?

Il colore delle unghie ha un ruolo importante perché, se alterato, può essere il segnale della presenza di infezioni, patologie o di scelte e abitudini sbagliate.
Quali sono i colori sospetti?

  • Unghie bianche e rosa: se sono metà bianche, metà rosa o quasi totalmente bianche è possibile che si abbia un tasso di azoto nel sangue superiore alla media; se la lamina ungueale è invece quasi completamente bianca, può essere il segnale della presenza di patologie del fegato (come la cirrosi epatica) o renali, di anemia, carenze alimentari, malattie cardiache.
  • Unghie gialle: caratteristiche di chi fuma o usa smalti di bassa qualità. In altri casi, invece, alla base ci sono problemi alla tiroide, disturbi respiratori dovuti a patologie come ad esempio la bronchite e la sinusite.
  • Unghie blu: possono essere il segnale di un livello basso di ossigeno nell’organismo o di problemi cardiaci.
  • Unghie bianche o scure: la causa può essere riconducibile a un’infezione detta onicomicosi, causata da funghi microscopici (miceti). L’infezione parte dal letto ungueale e poi si propaga alla parte superiore dell’unghia, che si ispessisce e si sfalda.

Onicomicosi: cos’è e come prevenirla

L’onicomicosi è un’infezione delle unghie comune dovuta a funghi, muffe e lieviti. Questa patologia colpisce soprattutto le unghie dei piedi, in quanto l’umidità e il calore all’interno di calzini e scarpe creano un ambiente favorevole alla proliferazione di tali microrganismi. Se non trattata tempestivamente, l’infezione può propagarsi anche alle altre unghie e nel tempo può danneggiarle in modo permanente. La durata della cura varia da una persona all’altra, in base all’estensione dell’onicomicosi. In media occorrono 6 mesi, ma in alcuni casi si arriva anche a un anno.
Se si nota un cambiamento del colore delle unghie è quindi opportuno consultare subito un dermatologo.

Fattori di rischio dell’onicomicosi

In genere i miceti entrano in contatto con pelle e unghie senza creare problemi. Quando diventano un rischio? Se si riproducono in modo incontrollato, poiché le difese immunitarie della persona interessata sono basse. Lo stesso discorso è valido anche per muffe e lieviti.
Altri fattori di rischio sono:

  • se l’unghia ha subito un trauma;
  • se si ha una sudorazione eccessiva o si usano scarpe e calze strette, che non favoriscono la traspirazione;
  • togliere le pellicine intorno alle unghie, che hanno la funzione di proteggerle dai germi;
  • patologie circolatorie, diabete e psoriasi;
  • ispessimento delle unghie dovuto all’età avanzata;
  • camminare scalzi in posti pubblici e umidi come piscine, palestre, spogliatoi e docce.

La prevenzione è l’arma vincente

Se si nota una o più di queste variazioni nell’aspetto delle proprie unghie è opportuno consultare un dermatologo. Il medico valuterà quali possono essere le cause, prescriverà una cura, eventuali esami diagnostici o se è necessario chiedere il consulto di un altro specialista.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso CENTER MED potete prenotare in tempi brevi una visita dermatologica. Se lo specialista riterrà opportuno fare degli accertamenti, potrete effettuare gli esami necessari per definire la diagnosi di un’eventuale patologia.

Per informazioni e prenotazioni contattateci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Come gestire i disturbi gastrointestinali?

Come gestire i disturbi gastrointestinali?

I disturbi gastrointestinali sono molto diffusi. È importante non sottovalutarli, perché nel tempo possono incidere negativamente sulla qualità di vita di chi ne soffre e, in alcuni casi, provocare delle complicazioni. Se si avvertono fastidi come crampi allo stomaco, reflusso gastroesofageo, dolore al torace, flatulenza, pancia gonfia, diarrea, stipsi è opportuno consultare il gastroenterologo, per avere una diagnosi e una cura adeguate.

Cause dei disturbi gastrointestinali

Le cause dei disturbi gastrointestinali sono diverse e possono essere sia transitorie sia riconducibili a patologie croniche. Fra queste ci sono:

  • reflusso gastroesofageo, che si può contrastare ricorrendo all’uso di farmaci, integratori e a una dieta adeguata;
  • infezioni causate da batteri o virus, che si possono curare e superare;
  • consumo eccessivo di alimenti che irritano l’intestino;
  • intolleranze alimentari (es. al glutine e al lattosio);
  • ansia e stress;
  • morbo di Crohn, una patologia infiammatoria cronica dell’intestino.

Vediamo nel dettaglio alcuni dei disturbi gastrointestinali più diffusi e come affrontarli.

Reflusso gastroesofageo

Questa malattia colpisce la parte alta dell’apparato gastrointestinale, detto anche apparato digerente, ed è caratterizzata da sintomi come:

  • sensazione di bruciore allo stomaco;
  • colpi di tosse secca e raucedine;
  • tachicardia;
  • dolore toracico;
  • produzione eccessiva di saliva, che a volte crea un groppo in gola;
  • odore sgradevole dell’alito.

La disfunzione del cardias, la valvola che agisce come una barriera tra stomaco ed esofago, è alla base del reflusso gastroesofageo, consentendo agli acidi gastrici di risalire e irritare l’esofago. Oltre alla cura farmacologica, è importante avere delle accortezze come: scegliere cibi freschi e facilmente digeribili, masticare lentamente, evitare bibite gassate, superalcolici, bevande contenenti caffeina (ad es. caffè e tè) e non stendersi prima di aver finito di digerire.

Perché è importante curare il reflusso gastroesofageo?

Se gli acidi dello stomaco risalgono frequentemente, possono causare un’infiammazione dolorosa nell’esofago (esofagite) rendendo difficile deglutire e, in alcuni casi, provocano sanguinamenti e ulcere.

Morbo di Crohn

Il Morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica autoimmune, caratterizzata da un’infiammazione che può colpire qualsiasi tratto dell’apparato gastrointestinale, dall’esofago fino all’ano. I sintomi variano in base alla parte interessata.
Quali sono le principali conseguenze del morbo di Crohn?

  • Diarrea frequente, a volte accompagnata da perdite di sangue;
  • crampi e dolori addominali, spesso localizzati nella parte inferiore destra dell’addome;
  • perdita di peso, causata dal malassorbimento dei nutrienti;
  • piccole lacerazioni nell’ano;
  • formazioni di pus e canali anomali che collegano l’intestino ad altri organi;
  • con il passare del tempo aumenta il rischio di sviluppare il cancro del colon.

La cura prevede l’uso di farmaci, ma in caso di complicazioni occorre intervenire chirurgicamente.

Gastrite

La gastrite è un’infiammazione dello stomaco che può manifestarsi con sintomi come: bruciore, dolore addominale, senso di gonfiore, scarso appetito e disturbi gastrointestinali. Oltre alla visita gastroenterologica è opportuno effettuare un’ecografia dell’addome, per avere una diagnosi accurata.

Intolleranze alimentari

Chi soffre di intolleranze alimentari ha sintomi che colpiscono soprattutto l’apparato digerente, come:

  • difficoltà a digerire;
  • dolori e sensazione di gonfiore all’addome;
  • diarrea o, al contrario, stipsi;
  • nausea e in alcuni casi vomito.

Altri disturbi sono: affaticamento, sonnolenza e mal di testa.

Visita gastroenterologica ed ecografia all’addome

Presso CENTER MED potete prenotare la visita gastroenterologica e, se lo specialista lo riterrà opportuno, effettuare l’ecografia all’addome.
Il gastroenterologo oltre a fornirvi una cura adeguata, vi darà dei consigli utili su quali alimenti evitare e sullo stile di vita da adottare per contrastare i disturbi gastrointestinali e puntare sulla prevenzione.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 5080792 06 5080755.

Cos’è la rieducazione posturale e quando farla?

Cos’è la rieducazione posturale e quando farla?

La rieducazione posturale è un percorso terapeutico personalizzato che, attraverso esercizi mirati e tecniche manuali, punta a ripristinare l’equilibrio muscolare e articolare del corpo, correggendo eventuali disallineamenti e tensioni che possono causare dolore e limitare la funzionalità. Oltre ad alleviare il dolore, questa pratica migliora la mobilità, rinforza i muscoli e promuove un benessere psicofisico. Lavorando su tutto l’apparato muscolo-scheletrico, ha come fine quello di prevenire o correggere irregolarità posturali.
La rieducazione posturale è un investimento per la propria salute e aiuta ad avere una vita più attiva. Vediamo nel dettaglio quali sono i suoi vantaggi e in quali casi avvalersene.

In cosa consiste la rieducazione posturale?

Attraverso una valutazione accurata della postura e del movimento, il fisiatra elabora un programma personalizzato di esercizi specifici che prevedono:

  • allungamento muscolare, per rilasciare i muscoli tesi e contratti ripristinando la loro lunghezza fisiologica;
  • rinforzo muscolare per tonificare i muscoli deboli e instabili, migliorando il sostegno articolare e la stabilità posturale;
  • mobilizzazione articolare per ristabilire la normale ampiezza di movimento delle articolazioni, migliorando la flessibilità e la fluidità dei gesti.

Lo specialista darà inoltre al paziente dei suggerimenti che gli consentiranno di acquisire consapevolezza della propria postura e imparare a correggere le posizioni scorrette che assume nella vita quotidiana.

Quante sedute di rieducazione posturale è utile fare?

Il numero di sedute è soggettivo. Varia in base al problema da affrontare e alla risposta del paziente. La frequenza settimanale consigliata, soprattutto all’inizio del percorso terapeutico, è di una/due volte a settimana. Superata la fase iniziale, lo specialista (che può essere un fisiatra o un fisioterapista) potrebbe assegnare degli esercizi da svolgere in autonomia a casa.

Quali sono i benefici della rieducazione posturale?

  • Allevia il dolore causato da tensioni muscolari, dischi erniati, artrosi e altre patologie.
  • Corregge i disallineamenti posturali, migliorando l’aspetto fisico.
  • Migliora la flessibilità e l’ampiezza di movimento delle articolazioni, facilitando le azioni quotidiane.
  • Riduce il rischio di recidive, mantenendo nel tempo i benefici ottenuti.

In quali casi può essere utile la rieducazione posturale?

Quest’attività è vantaggiosa in particolare in caso di:

  • rigidità muscolare, che si ha quando uno o più muscoli vengono contratti continuamente;
  • difficoltà nei movimenti dopo un intervento chirurgico o un trauma;
  • patologie che colpiscono la colonna vertebrale, come ad esempio: scoliosi, lombalgia, protrusione, sciatalgia;
  • ginocchia valghe;
  • alterazioni dell’appoggio plantare: piede piatto, piede piatto e valgo, piede cavo;
  • problemi posturali, che possono riguardare chi conduce una vita sedentaria;
  • malattie neurologiche.

È importante sottolineare che la rieducazione posturale è una terapia efficace e non invasiva, che richiede costanza e impegno da parte del paziente.

Visita fisiatrica e rieducazione posturale

Presso CENTER MED potete prenotare in tempi brevi la visita fisiatrica ed effettuare le sedute di rieducazione posturale necessarie a ristabilire l’equilibrio motorio. I nostri specialisti vi daranno inoltre indicazioni utili per mantenere i risultati raggiunti e per prevenire eventuali recidive.
Il nostro Centro dispone di professionisti qualificati e spazi attrezzati nel settore della Fisioterapia e della Riabilitazione.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Abbinamenti alimentari per conquistare il benessere

Abbinamenti alimentari per conquistare il benessere

Avere un’alimentazione salutare non si limita a scegliere cibi sani e nelle giuste quantità. È importante anche imparare a combinarli correttamente, perché ci consente di ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti e migliorare il benessere generale.
Abbinare gli alimenti in modo consapevole è utile non solo per ricevere il massimo beneficio da ciò che mangiamo, ma anche per favorire una buona digeribilità. Vediamo alcuni consigli utili.

Come alternare nell’alimentazione le proteine animali a quelle vegetali?

Sappiamo che le proteine sono importanti per la salute del nostro organismo e abbiamo imparato a trovare delle alternative alla carne. Il pesce per primo è un valido alleato del nostro benessere. Alcuni tipi in particolare, come salmone, sgombro, alici e merluzzo, sono ricchi di Omega-3, grassi insaturi dalle molteplici proprietà benefiche. Ma anche uova e latticini magri, mangiati con moderazione, hanno i loro vantaggi.
Una dieta varia ed equilibrata è sempre la soluzione migliore. Quindi a pasti con proteine animali possiamo alternarne alcuni con proteine vegetali. Per ottenere un valido apporto nutrizionale però è opportuno fare le giuste associazioni, come ad esempio i legumi con i cereali.

Legumi e cereali: un connubio perfetto per un pasto completo e nutriente

I cereali, fonte di fibre e carboidrati, insieme ai legumi, ricchi di proteine, rappresentano un pasto completo e bilanciato. Prediligere i cereali integrali (preferibilmente biologici), perché sono ricchi di fibre, ferro e proteine.
Combinare alimenti ricchi di proteine vegetali con quelli ricchi di carboidrati complessi garantisce un rilascio costante di energia, un senso di sazietà prolungato e ha il vantaggio di limitare l’assunzione di grassi animali.

Vitamina C e ferro: una combinazione alimentare perfetta!

Il ferro è un minerale essenziale per il nostro organismo. Trasporta l’ossigeno a tutte le cellule, garantendo il loro corretto funzionamento. Inoltre contribuisce alla produzione di ormoni e tessuto connettivo, fondamentali per il benessere generale.
Per massimizzare l’assorbimento del ferro dagli alimenti, un trucco semplice ma efficace è quello di abbinarlo alla vitamina C. Ecco alcune idee gustose e salutari:

  • condisci la carne, il pesce e le verdure crude o cotte con uno spicchio di limone spremuto;
  • prepara un’insalata di spinaci crudi (le foglie piccole sono più tenere) o rucola con spicchi d’arancia e un filo d’olio extravergine d’oliva;
  • accompagna un piatto di carne o uova con dei peperoni grigliati o crudi. I peperoni, come gli agrumi, sono un’ottima fonte di vitamina C.

Altri nutrienti, come lo zinco e il rame, possono favorire l’assorbimento del ferro. Integra questi elementi nella tua alimentazione con cibi come salmone, frutti di mare, fegato, noci e semi.
In caso di stanchezza persistente, difficoltà respiratorie o altri sintomi che potrebbero indicare una carenza di ferro, consulta il tuo medico per un controllo e un piano alimentare adeguato.

Come favorire la digestione con i corretti abbinamenti alimentari?

Ci sono degli accostamenti alimentari che siamo abituati a fare da sempre, ma che possono ostacolare una corretta digestione; ce ne sono altri che, invece, la facilitano. Vediamo qualche consiglio utile:

  • il cappuccino, tipico della colazione italiana, andrebbe evitato perché latte e caffè insieme rallentano la digestione;
  • la caprese, un piatto fresco e gustoso piacevole da mangiare soprattutto in estate, può essere difficile da digerire per chi soffre di reflusso, perché il pomodoro è un ortaggio acido;
  • carne, pesce, latticini, legumi e uova contengono proteine che hanno tempi di digestione diversi, quindi è meglio non mangiarli nello stesso pasto per non appesantire lo stomaco;
  • è invece utile accostare alla carne un contorno di verdure amarognole come cicoria, radicchio, scarola ecc., perché ne favoriscono la digestione;
  • zenzero, curcuma e cumino non solo insaporiscono i legumi, ma ne facilitano anche la digestione, riducendo gonfiore e meteorismo.

Abbinamenti alimentari da evitare

  • Prosciutto e melone: perché evitare questo piatto fresco che si sposa bene con il caldo estivo? Perché il contenuto eccessivo di sale nel prosciutto ostacola l’azione benefica del potassio presente nel melone, utile per idratare il corpo, controllare la pressione del sangue e la frequenza cardiaca.
  • Meglio evitare di abbinare i fagioli al formaggio, perché si accentua la sensazione di gonfiore che in genere causano i legumi.
  • Latte e caffè: un ostacolo reciproco all’assorbimento dei nutrienti. Assumerli insieme non è ideale, perché il latte riduce l’assorbimento dei polifenoli antiossidanti del caffè, mentre il caffè ostacola l’assimilazione del calcio del latte.

Una dieta bilanciata e ricca di nutrienti, ottenuta attraverso combinazioni alimentari strategiche, può migliorare il benessere generale. Scegliere gli abbinamenti giusti ti può consentire di raggiungere obiettivi di salute come dimagrire, avere più energie o migliorare la digestione. Un professionista della nutrizione può aiutarti a creare un piano alimentare su misura, basato sulle tue preferenze e sui tuoi obiettivi.

Consulenza nutrizionistica

Presso Center Med puoi prenotare una prima visita nutrizionistica, per ricevere consigli utili e un piano alimentare adatto alle tue esigenze.

Per prenotazioni e info contattaci ai seguenti numeri: 06 508079206 5080755.

Alimentazione estiva: quali sono le scelte migliori?

Alimentazione estiva: quali sono le scelte migliori?

In estate, complice il caldo, il nostro appetito tende a diminuire. È naturale mangiare di meno, ma è importante anche scegliere alimenti freschi, salutari e fare attenzione a come li consumiamo. Seguendo alcuni semplici consigli possiamo goderci l’estate con gusto e senza appesantire la digestione.

Consigli per un’alimentazione estiva fresca e salutare

Per prima cosa è importante prediligere cibi sani e facilmente digeribili.
Fra questi ci sono:

  • verdura e frutta di stagione: ricche di acqua, vitamine e fibre, favoriscono la digestione e contrastano la stitichezza;
  • cereali integrali: apportano fibre, ferro, vitamine e un senso di sazietà prolungato;
  • carne e pesce magri;
  • le uova rappresentano una fonte di proteine di alta qualità. Inoltre il tuorlo contiene la vitamina D, fondamentale per il benessere dell’organismo;
  • latticini freschi e magri come yogurt, ricotta e formaggi freschi.

È invece opportuno limitare il consumo di: 

  • salumi e insaccati, poiché sono grassi e difficili da digerire;
  • cibi in scatola, spesso ricchi di sodio e conservanti;
  • spezie e cibi piccanti, in quanto possono irritare lo stomaco.

Anche la cottura è importante

Optare per una cottura leggera favorisce la digestione e permette di mantenere inalterati i nutrienti degli alimenti. Le cotture consigliate sono:

  • quella al forno, con temperature non troppo elevate;
  • al vapore, perché evita di disperdere le sostanze nutritive come avviene, ad esempio, cuocendo verdura e patate immergendole nell’acqua bollente;
  • alla piastra.

È inoltre utile far raffreddare la pasta prima di mangiarla, in quanto l’indice glicemico si riduce. Questo perché il processo di raffreddamento altera la struttura dell’amido, rendendolo meno assimilabile.

Consigli utili per il consumo di frutta e verdura

È importante scegliere frutta e verdura di stagione, perché sono più ricche di nutrienti e più gustose rispetto a quelle coltivate.
La frutta estiva inoltre è particolarmente salutare. Facciamo alcuni esempi:

  • anguria, pesche, albicocche, uva, prugne, ciliegie e melone sono ricchi di acqua;
  • l’uva (soprattutto quella nera) è importante mangiarla con la buccia perché contiene il resveratrolo, un nutriente che ha diversi vantaggi per l’organismo fra i quali: rallenta l’invecchiamento, ha proprietà antiossidanti che aiutano a prevenire problemi cardiovascolari, ha un’azione antinfiammatoria;
  • i frutti rossi contengono numerose sostanze nutritive preziose per l’organismo.

Per quanto riguarda la verdura è consigliabile mangiarla all’inizio del pasto, perché anticipa la sensazione di sazietà e permette all’organismo di assimilare una quantità minore degli zuccheri presenti nei carboidrati.

Frutti rossi: un concentrato di benessere per il nostro corpo

Mirtilli, more, ciliegie, amarene, lamponi e ribes non sono solo deliziosi, ma anche un vero toccasana per la salute! Questi frutti, racchiusi nella categoria dei frutti rossi, sono infatti ricchi di nutrienti che li rendono alleati preziosi per il nostro organismo, come:

  • fibre e acqua, che favoriscono la digestione, il senso di sazietà e l’eliminazione delle tossine;
  • sali minerali come calcio, ferro, potassio e fosforo essenziali per diverse funzioni corporee;
  • vitamine A, B1, B2 e C, importanti per il sistema immunitario, la vista, la pelle e la produzione di energia.


Proprietà benefiche per la salute:

  • depurativi e diuretici, i frutti rossi aiutano a purificare l’organismo e a contrastare la ritenzione idrica;
  • antiossidanti: combattono i radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento cellulare e le malattie croniche come quelle cardiovascolari e i tumori;
  • essendo antinfiammatori, alleviano i dolori articolari.

Scegliere gli alimenti giusti, combinarli nel modo corretto e conoscere il valore nutritivo di ognuno di loro non è sempre facile. Se hai dubbi o esigenze specifiche, un nutrizionista può aiutarti a creare un piano alimentare personalizzato e adatto alle tue esigenze.

Visita nutrizionistica e impedenziometria

Presso Center Med puoi prenotare una prima visita nutrizionistica, al termine della quale lo specialista ti fornirà un piano alimentare personalizzato. Potrai inoltre effettuare l’impedenziometria, un esame che consente di valutare la composizione corporea. Ciò è utile sia per definire il piano alimentare più adatto alle tue caratteristiche corporee, sia per monitorarne l’efficacia nel tempo.

Per prenotazioni e info contattaci ai seguenti numeri: 06 508079206 5080755.

Disfunzioni della tiroide: come affrontarle?

Disfunzioni della tiroide: come affrontarle?

In Italia i problemi alla tiroide sono molto diffusi e colpiscono più le donne che gli uomini. Una donna su cinque soffre di malfunzionamenti della tiroide. In molti casi le malattie che colpiscono questa ghiandola sono asintomatiche o presentano disturbi comuni ad altre patologie.
Vediamo quando è opportuno consultare uno specialista, perché le disfunzioni tiroidee, se non gestite in modo adeguato, possono creare diversi problemi.
Anche in questo caso la prevenzione è fondamentale.

Cos’è la tiroide e come influisce sul nostro benessere?

La tiroide è una ghiandola molto importante per l’organismo, perché mediante la produzione degli ormoni triiodotironina (FT3) e tiroxina (FT4) ne controlla numerose funzioni. Questi sono a loro volta monitorati dall’ormone TSH (tireostimolante), prodotto da un’altra ghiandola ossia l’ipofisi.
La tiroide si trova alla base del collo ed è a forma di farfalla.

Su quali attività dell’organismo influiscono gli ormoni tiroidei?

Crescita e temperatura corporea, respirazione, battiti del cuore, evoluzione del sistema nervoso centrale, procreazione femminile sono alcune delle funzioni dell’organismo sulle quali agiscono gli ormoni tiroidei.

Perché è importante che la tiroide funzioni bene?

È fondamentale che la tiroide faccia bene il proprio lavoro, perché se il funzionamento è ridotto (ipotiroidismo) si possono avvertire disturbi come: spossatezza, depressione, temperatura corporea bassa, fatica a concentrarsi e a memorizzare, metabolismo rallentato e quindi aumento del peso corporeo, palpebre e viso gonfi, stitichezza, aumento del colesterolo LDL.

Se invece la tiroide lavora troppo (ipertiroidismo), alcuni dei sintomi sono: sbalzi di umore, ansia, irritabilità, tachicardia, iperattività, sudorazione eccessiva, stanchezza, aumento dell’appetito (ma al tempo stesso dimagrimento), disfunzioni del ciclo mestruale, diarrea, linfonodi della parte laterale e anteriore del collo ingrossati.

Tiroidite di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è una malattia infiammatoria cronica autoimmune molto diffusa, soprattutto tra le donne. Consiste in una risposta anomala del sistema immunitario, che percepisce la tiroide come un organo estraneo e quindi produce anticorpi per attaccarla, compromettendone il funzionamento e la struttura.
In caso di gravidanza è fondamentale essere seguiti da un endocrinologo, perché questa patologia può causare: aborto spontaneo, parto prematuro o influire negativamente sullo sviluppo neurologico dell’embrione. In molte donne che hanno questa malattia, la gravidanza accentua inoltre il deterioramento della struttura di tale ghiandola.

Gozzo tiroideo

Il gozzo tiroideo consiste in un aumento considerevole della tiroide. È causato soprattutto da una carenza di iodio, componente necessario per sintetizzare gli ormoni tiroidei.
I sintomi sono facilmente individuabili, perché si fa difficoltà a deglutire ed è visibile un rigonfiamento nella parte bassa del collo. Fattori che influiscono sulla comparsa del gozzo sono la familiarità e il sesso femminile, più esposto a tale patologia.

Noduli della tiroide

Oltre alle patologie di cui abbiamo parlato, la tiroide può presentare delle anomalie anche dal punto di vista strutturale, con la comparsa di noduli. Questi si formano all’interno della ghiandola e, fortunatamente, nella maggior parte dei casi sono neoformazioni benigne. Tuttavia ne va monitorata l’eventuale evoluzione nel tempo, effettuando degli screening di controllo periodici.

Quando è necessario controllare il funzionamento della tiroide?

I problemi alla tiroide possono riguardare anche persone giovani, quindi è opportuno fare degli screening di controllo in presenza di:

  • malattie autoimmuni
  • casi di patologie tiroidee in famiglia
  • se si avvertono i sintomi che abbiamo elencato sopra
  • esposizione a radiazioni
  • assunzione di farmaci che possono incidere sul corretto funzionamento di questo piccolo organo.

Diagnosi delle patologie tiroidee

Il dosaggio degli ormoni tiroidei (FT3, FT4) e del TSH, per capire se sono nella norma, si effettua attraverso gli esami del sangue. Per diagnosticare la tiroidite di Hashimoto a tali esami va aggiunto quello degli anticorpi antiTPO e antiTG, e l’ecografia tiroidea.
Per avere conferma della sospetta presenza di noduli è necessario sottoporsi a un’ecocolordoppler della tiroide. In base all’esito dell’esame e in presenza di fattori di rischio (casi di tumore della tiroide in famiglia o se il collo è stato esposto a radiazioni), l’endocrinologo valuterà se è opportuno fare l’agoaspirato.

Ecografia della tiroide ed ecocolordoppler tiroideo

Presso il poliambulatorio CENTER MED potete effettuare in tempi brevi l’ecografia della tiroide e l’ecocolordoppler tiroideo.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Il tumore dell’ovaio costituisce il 30% delle neoplasie ginecologiche. In molti casi viene diagnosticato in uno stadio avanzato, che rende più difficile curarlo. Per tale motivo, dopo 5 anni dalla diagnosi solo il 30% delle pazienti riesce a sopravvivere.

Cosa rende difficile la diagnosi precoce del tumore ovarico? La collocazione delle ovaie, non facilmente accessibile; sintomi generici che, oltre a essere comuni ad altre patologie, possono variare da una donna all’altra.

Nonostante queste premesse, ci sono tuttavia delle indicazioni utili per cercare, quanto possibile, di individuare questa neoplasia in una fase in cui le possibilità di guarire sono maggiori. Vediamo insieme quali sono i sintomi sospetti e quali i fattori di rischio.

Sintomi del tumore dell’ovaio

Nella fase iniziale il tumore ovarico può essere asintomatico o causare dei sintomi che, come abbiamo detto, sono generici e non comuni a tutte le donne. Fra questi ci sono:

  • dolore nella zona pelvica o nell’addome;
  • gonfiore addominale;
  • senso di sazietà precoce;
  • disturbi intestinali;
  • necessità di urinare spesso;
  • perdite di sangue dalla vagina.

Se si avvertono tali disturbi per diverso tempo, è opportuno rivolgersi al proprio medico o consultare direttamente il ginecologo. Lo specialista, dopo una visita accurata, valuterà se è necessario fare esami diagnostici come:

  • l’ecografia transvaginale o transaddominale;
  • un esame del sangue per valutare il dosaggio della proteina CA125, che in gran parte dei carcinomi ovarici maligni aumenta notevolmente;
  • la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), utile a definire in modo dettagliato la struttura della massa tumorale.

Fattori di rischio del tumore dell’ovaio

I fattori di rischio che possono favorire la comparsa del carcinoma dell’ovaio sono:

  • familiarità
  • problemi ormonali che causano la sterilità o la sindrome dell’ovaio policistico; aver assunto farmaci per contrastare la sterilità;
  • obesità
  • fattori esterni (come ad esempio esposizioni prolungate all’amianto e abuso di alcolici).

Per quanto riguarda la familiarità, i rischi aumentano del 5-10% se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia. Si passa al 10-30%, se la donna colpita dal tumore, o una familiare, ha avuto una neoplasia mammaria con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2.

Quando il tumore ovarico si può prevenire?

Sappiamo che da tempo sono disponibili screening di controllo per prevenire il tumore al seno o al collo dell’utero. Purtroppo la situazione è diversa per il tumore dell’ovaio, per i fattori a cui abbiamo fatto riferimento prima: collocazione delle ovaie in una parte del corpo difficile da raggiungere; possibile comparsa dei sintomi che abbiamo elencato sopra, non specifici di tale malattia.
Tuttavia se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia e la persona colpita ha una mutazione dei geni BRCA, è importante che le figlie e le nipoti effettuino l’esame del DNA per verificare se hanno ereditato quella mutazione, perché aumenta le probabilità di sviluppare la stessa patologia.

Pap-test: una speranza di prevenzione per il futuro

Uno studio recente, condotto dall’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano e pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, ha evidenziato che esiste la possibilità di diagnosticare precocemente il tumore ovarico analizzando le cellule prelevate attraverso il pap-test, ossia l’esame che consente di individuare il carcinoma della cervice uterina nella fase iniziale.
La ricerca sta andando avanti e ci sono buone speranze che, in futuro, attraverso lo stesso esame si possa arrivare alla diagnosi precoce anche del tumore ovarico.

Ascoltare il proprio corpo e affidarsi a specialisti competenti è la strada migliore per contrastare questa malattia che, se presa in tempo, si può sconfiggere.