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Infortuni sportivi: come prevenirli e come affrontarli

Infortuni sportivi: come prevenirli e come affrontarli

Sappiamo quanto sia importante praticare attività fisica con regolarità per mantenersi in forma e in salute, tuttavia bisogna farlo con criterio e affrontare in modo adeguato eventuali infortuni.
In questo articolo vedremo nel dettaglio quali sono gli infortuni sportivi più comuni, come prevenirli e come gestirli quando si verificano.

Infortuni sportivi più comuni

Gli infortuni sportivi in genere colpiscono il sistema muscolo-scheletrico, formato da ossa, cartilagini, muscoli, tendini, articolazioni, tessuto connettivo e legamenti. L’interazione di tutti questi elementi rende il corpo stabile e gli consente di muoversi. Gli infortuni sportivi di norma appartengono a due categorie:

  • lesioni acute dovute a un evento traumatico
  • lesioni croniche, che generalmente sono causate da un sovrallenamento e che hanno un’evoluzione graduale nel tempo.

Gran parte delle lesioni sportive è dovuta a infortuni, ma ci sono casi in cui all’origine c’è l’usura della zona colpita in quanto usata in modo scorretto o eccessivo.

Lesioni muscolo-scheletriche

Fra le lesioni muscolo-scheletriche che possono colpire chi fa attività sportiva ci sono:

  • fratture dell’osso, che si hanno quando si verifica l’interruzione della continuità dell’osso. Quelle acute possono essere causate da una caduta o da un forte colpo subito;
  • fratture da stress, che colpiscono prevalentemente ossa degli arti inferiori come femore, tibia, perone e quelle dei piedi;
  • stiramenti avvenuti ad esempio a causa di una torsione, o di uno strappo di un tendine o di un muscolo;
  • lussazioni, che si hanno quando le due ossa di un’articolazione si spostano dalla sede originaria. Gli sport nei quali avvengono la maggior parte delle lussazioni sono quelli da contatto come calcio, rugby e basket. Un tipo di lussazione coinvolge la spalla, che diventa instabile a causa di tendini, legamenti e muscoli che si allungano eccessivamente o si strappano;
  • la sindrome che colpisce prevalentemente i corridori e i ciclisti è il cosiddetto “ginocchio del corridore”, e causa dolore sotto la rotula (davanti al ginocchio);
  • distorsione della caviglia: si ha quando la caviglia si torce o si gira in modo incontrollato e riguarda soprattutto chi pratica sport come basket e pallavolo.

Contratture e strappi muscolari

La contrattura muscolare è una reazione difensiva del corpo che reagisce a causa di una sollecitazione eccessiva di un muscolo, o per limitare il movimento di un’articolazione infiammata o che provoca dolore. Lo strappo muscolare consiste invece in una lesione dei fasci di fibre muscolari, conseguente a uno stiramento improvviso. In entrambi i casi è importante rivolgersi a uno specialista, che consiglierà per quanto tempo è necessario sospendere l’attività fisica e a quali eventuali terapie sottoporsi.
In caso di strappo muscolare gli esami consigliati per la diagnosi sono: ecografia e Risonanza Magnetica.

Lesioni a legamenti e tendini

I legamenti di ogni articolazione possono subire i seguenti traumi: lacerarsi, stirarsi o strapparsi. La lacerazione può interessare anche i tendini ed essere dovuta a una botta presa quando la muscolatura è contratta o se si sollevano pesi eccessivi con i muscoli tesi.

Quali sono i fattori di rischio degli infortuni sportivi?

I fattori di rischio più comuni che possono causare lesioni mentre si fa sport sono:

  • intensificare l’attività fisica in modo non graduale
  • utilizzare tecniche sbagliate
  • allenarsi troppe volte o per troppo tempo
  • utilizzare attrezzature non adeguate, o scarpe da ginnastica non adatte al proprio piede o allo sport che si pratica
  • sollecitare un muscolo in modo eccessivo
  • correre su una superficie irregolare
  • avere una scarsa capacità motoria ed essere poco flessibili
  • non fare stretching nella fase finale dell’allenamento
  • sollecitare in modo eccessivo una parte del corpo che ha subito un infortunio.

Sicuramente tenere presente questi fattori di rischio è utile per prevenire diversi degli infortuni che abbiamo elencato sopra. Tuttavia se si avvertono dolori quando si fa un determinato movimento o a seguito di un infortunio, è importante rivolgersi a un medico. Se il trauma è importante occorre andare al Pronto Soccorso, se è contenuto ci si può rivolgere a un ambulatorio specialistico. Definita la diagnosi e fatte eventuali fasciature, spesso nella fase di recupero sono utili anche dei trattamenti fisioterapici.

Visite specialistiche, esami diagnostici e fisioterapia

Presso il CENTER MED potete prenotare visite specialistiche, esami diagnostici (come Rx articolazioni e RMN articolari) e percorsi di riabilitazione motoria. I nostri specialisti vi consiglieranno il trattamento migliore per il recupero della parte infortunata e come prevenire possibili infortuni futuri.
Il nostro Centro dispone di professionisti qualificati e di ambulatori e spazi attrezzati nell’ambito della Fisioterapia e della Riabilitazione.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 5080792 06 5080755.

Dolori a ossa e articolazioni? Possibili cause

Dolori a ossa e articolazioni? Possibili cause

Con l’abbassamento delle temperature si può andare incontro a diversi problemi di salute. Quelli che ci vengono in mente per primi riguardano le malattie da “raffreddamento” (influenza, bronchiti, polmoniti ecc.), tuttavia non sono poche le persone che lamentano disturbi a muscoli, ossa e articolazioni. Da cosa dipendono? Vediamolo insieme.

Cause dei dolori a ossa e articolazioni

I disturbi a ossa e articolazioni possono avere origine da patologie, e posture sbagliate che si assumono sia durante il giorno sia nelle ore di riposo notturno. Inoltre si manifestano localmente o su parti del corpo più ampie.
Le malattie caratterizzate da questi sintomi possono essere transitorie o croniche. Fra quelle transitorie c’è ad esempio l’influenza, che in alcuni casi può generare, a causa dell’infiammazione virale o della febbre, dolori alle ossa.

Patologie croniche che causano disturbi a ossa e articolazioni

Artrite

L’artrite è una malattia infiammatoria autoimmune, che riguarda le articolazioni sia piccole sia grandi. I sintomi che la caratterizzano sono: dolore, gonfiore e rigidità nei movimenti.

Ci sono diversi tipi di artrite fra le quali la nota artrite reumatoide, che si manifesta con dolori articolari più forti a riposo, mentre la rigidità motoria si avverte soprattutto la mattina quando ci si alza dal letto.

Artrosi

Questa patologia è causata dall’usura della cartilagine (tessuto connettivo elastico e resistente che riveste le articolazioni delle ossa), e colpisce prevalentemente gli arti inferiori e la colonna vertebrale. Di rado sono coinvolte le articolazioni delle mani, come avviene invece spesso nel caso dell’artrite.
Tra i fattori di rischio che possono influire sulla comparsa dell’artrosi ci sono:

  • obesità
  • scarsa attività fisica o, al contrario, sport agonistici in cui le articolazioni vengono sottoposte a sollecitazioni continue
  • diversi traumi e fratture ossee
  • lavori usuranti
  • familiarità
  • anzianità.

Contrariamente all’artrite, questa malattia è caratterizzata da dolori più intensi durante i movimenti, che si attenuano a riposo.

Osteoporosi

L’osteoporosi spesso nella fase iniziale è asintomatica, mentre i disturbi si presentano quando la malattia è in uno stadio avanzato.
La fragilità ossea che caratterizza questa patologia, dovuta a diversi fattori, può causare fratture principalmente a vertebre, femore, bacino o polso. Sicuramente diagnosticarla quando è agli inizi è fondamentale per evitare complicazioni e l’esame necessario per farlo è la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata).

Effetti del clima invernale su ossa e articolazioni

L’abbassamento delle temperature e l’umidità che caratterizzano la stagione invernale accentuano i disturbi a ossa e articolazioni. Questo avviene perché con il freddo, sia le articolazioni sia i muscoli si irrigidiscono. Di conseguenza le prime diventano meno elastiche, mentre i muscoli irrigidendosi possono causare infiammazioni a tendini e articolazioni.
Il freddo influisce negativamente anche sulla postura, che tende a essere contratta gravando su muscoli, ossa e cartilagini.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potete prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici per verificare se disturbi a muscoli, ossa e articolazioni sono momentanei, o riconducibili a una malattia specifica che richiede cure e controlli periodici.
Il nostro Centro dispone di macchinari all’avanguardia fra i quali la MOC-DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry), che valuta con estrema precisione la densità ossea.
Avete inoltre la possibilità di intraprendere percorsi di Fisioterapia e Riabilitazione, avvalendovi della professionalità di specialisti altamente qualificati.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 5080792 06 5080755.

Tai chi: un toccasana per la salute di muscoli, ossa e mente

Tai chi: un toccasana per la salute di muscoli, ossa e mente

Molti pensano che per avere muscoli sodi sia necessario fare sforzi eccessivi, magari sollevando pesi. In realtà sono diverse le attività fisiche che, pur prevedendo movimenti lenti, aiutano a tonificare i muscoli e hanno un’azione positiva sulle ossa e sull’apparato cardiovascolare.
In questo articolo focalizzeremo la nostra attenzione sul Tai chi, un’arte marziale cinese adatta a tutte le età.

Quali sono le caratteristiche del Tai chi?

Il Tai chi è una disciplina lenta che coordina movimento e respirazione, e una parte dell’attività è dedicata alla meditazione.
Eseguendo movimenti armonici e flessibili, si combina il rilassamento di corpo e mente con il rinforzo muscolare. I movimenti fluidi richiedono concentrazione, e il rilassamento a cui si arriva favorisce la memoria e l’attenzione. Eseguiti in modo lento e controllato gli esercizi consentono inoltre di bruciare le calorie, quindi possono aiutare a perdere peso.
Quest’attività è utile anche per gli anziani, perché migliora l’equilibrio, la coordinazione, la flessibilità e riduce la rigidità nelle articolazioni. Avere un buon equilibrio è importante per contenere il rischio di cadute ed eventuali fratture.
L’attività aerobica, anche se non eccessiva, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, perché ha un effetto positivo sulla circolazione e favorisce la riduzione della pressione sanguigna.
Praticare con regolarità il Tai chi migliora la qualità della vita; i vantaggi sono numerosi e ne vedremo nel dettaglio alcuni.

Vantaggi del Tai chi per la mente

Il Tai chi contribuisce a ridurre lo stress e migliora l’umore. La fluidità dei movimenti, associata a una respirazione profonda e ritmica, aiuta l’organismo a diminuire la produzione dell’ormone cortisolo, che aumenta per contrastare i momenti di stress psicofisico eccessivo, ma al tempo stesso ha una serie di possibili effetti collaterali.
Contrastare lo stress è molto importante, perché può causare diversi problemi come: ansia, depressione, disturbi del sonno e problemi cardiovascolari.
Degli studi hanno dimostrato che praticare questa disciplina può avere degli effetti positivi su persone affette da demenza senile, ossia da patologie come l’Alzheimer, la demenza vascolare ecc.

Il Tai chi favorisce la tonicità dei muscoli e la flessibilità

I movimenti lenti e fluidi favoriscono la flessibilità, l’allungamento e la tonicità dei singoli muscoli attivati. Stimolano le articolazioni agevolando la mobilità di anche, ginocchia e caviglie. Ne possono beneficiare sia le persone anziane sia chi, per motivi di lavoro, sta molte ore seduto.
La flessibilità, in particolare, facilita una postura corretta, l’armonia dei movimenti e riduce i rischi di infortuni. Praticare con regolarità il Tai chi aiuta inoltre a contrastare l’osteoporosi, diminuendo il rischio di avere delle fratture.

Effetti positivi del Tai chi sulla postura

I diversi esercizi di quest’arte marziale antica vengono eseguiti assumendo una postura corretta, facendo attenzione che la colonna vertebrale sia eretta.

Avere una postura corretta ha come vantaggi:

  • la diminuzione della tensione in spalle, collo e schiena;
  • favorire la circolazione sanguigna;
  • agire positivamente sulla capacità respiratoria e polmonare.

Per le persone anziane o per chi ha problemi articolari, dolori alla schiena ecc., prima di iniziare qualsiasi programma di allenamento è opportuno consultare un medico specialista, per avere la conferma che le attività scelte siano adatte al proprio corpo. In alcuni casi prima di iniziare a praticare uno sport o altre attività, come le arti marziali, è necessario sottoporsi a delle sedute di fisioterapia.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso Center Med è possibile prenotare una visita ortopedica o fisiatrica, intraprendere percorsi di riabilitazione motoria e di fisioterapia personalizzati. Si può inoltre valutare la condizioni delle ossa, sottoponendosi a esami diagnostici specifici come la MOC.
Il nostro Centro dispone di un macchinario con una tecnologia innovativa nel settore della diagnostica per immagini: la MOC-DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry). Oltre a valutare con estrema precisione la densità ossea, in presenza di patologie già diagnosticate la MOC-DEXA consente di monitorare la risposta del paziente alle cure farmacologiche.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Effetti benefici dei semi oleosi sulla salute

Effetti benefici dei semi oleosi sulla salute

Sono numerose le possibilità che abbiamo per puntare sulla prevenzione. Una di queste è inserire nella nostra dieta alcuni dei così detti semi oleosi, che oltre a contenere numerosi nutrienti salutari per l’organismo sono anche buoni!
Vediamo insieme le proprietà di 3 tipi di semi, fra quelli più noti, e come usarli a tavola.

Semi di sesamo

I semi di sesamo sono ricchi di antiossidanti, che aiutano a contrastare l’invecchiamento.
Questi semi rappresentano una delle maggiori fonti vegetali di calcio; sono quindi un valido alleato delle ossa e aiutano a prevenire l’osteoporosi. Contengono inoltre ferro, proteine, vitamine del gruppo B, fibre e acidi grassi insaturi (ossia quelli “buoni”), utili per prevenire le malattie cardiovascolari.

Semi di sesamo: come usarli in cucina

Essendo molto aromatici, i semi di sesamo vengono inseriti in diverse ricette. Sono usati in prodotti da forno come pane, biscotti, ciambelline al vino, torte salate ecc. Sono buoni da mangiare anche mettendoli sopra a una bistecca di maiale o a una fetta di petto di tacchino panata, dopo la cottura.
La dose consigliata è di 20-30 gr al giorno, che corrisponde a circa due cucchiai.

Semi di zucca: buoni e salutari

La zucca è un ortaggio che in generale ha numerose proprietà salutari per l’organismo e diverse derivano dai semi. Fra queste ci sono:

  • un alto contenuto di antiossidanti come i carotenoidi (che prevengono il cancro e sono utili per la vista), il manganese e la vitamina E; la presenza di numerose vitamine come la C (che favorisce le difese immunitarie e la sintesi del collagene), la già citata vitamina E, vitamine del gruppo B (che supportano i diversi processi metabolici), vitamina K (che incide positivamente sulla funzionalità delle proteine che agevolano la formazione e il mantenimento in salute delle ossa);
  • alta presenza di fibre (utili a contenere il livello di glicemia nel sangue) e micronutrienti come calcio, fosforo e magnesio, validi alleati delle ossa;
  • numerosi sali minerali fra cui il potassio, che aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari.

Altri vantaggi dei semi di zucca sulla salute sono: il contenuto di antinfiammatori, che aiuta a prevenire malattie come l’artrite e il diabete di tipo 2; le proprietà antitumorali, che contrastano la formazione del cancro a stomaco, colon, polmoni, prostata e mammella.

Come mangiare i semi di zucca

Che dire, questi semi sono davvero un ottimo alleato della salute!

Ma come possiamo inserirli nella nostra dieta? Fra le varie possibilità:

  • si possono aggiungere a un’insalata mista o a piatti freddi come l’insalata di riso;
  • sono presenti all’interno di barrette o in prodotti da forno come pane, cracker e focacce;
  • si possono gustare sotto forma di pesto (tritati insieme ai pinoli). La preparazione è semplice e grazie alla sua cremosità il pesto si può utilizzare sia spalmandolo sui crostini, sia come condimento per la pasta.

Si consiglia di assumere 30 gr di semi di zucca quotidianamente.

Vantaggi dei semi di girasole per la salute

Uno dei maggiori pregi dei semi di girasole è quello di contenere molti acidi grassi insaturi, che aiutano a prevenire l’ipercolesterolemia. Hanno inoltre diverse vitamine fra le quali la E, preziosa per rallentare l’invecchiamento cellulare e tutelare l’organismo da alcune patologie degenerative. Sono ricchi di minerali, in particolare di selenio (che ha proprietà antiossidanti), fosforo, ferro, manganese, magnesio e zinco (determinante per il corretto funzionamento di vari ormoni, fra cui quelli della tiroide, gli ormoni sessuali, della crescita e l’insulina).

Come inserire i semi di girasole nella dieta?

Buoni da associare ad alimenti sia dolci sia salati, i semi di girasole si possono unire a: yogurt (insieme ai cereali), insalate o minestre, uova sode (con l’aggiunta di tonno in scatola); sono inoltre un ottimo ingrediente da inserire nelle ricette dei prodotti da forno come biscotti, pane, taralli ecc.
La porzione quotidiana consigliata è di 10-20 gr.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Avere un’alimentazione bilanciata è importante per puntare sulla prevenzione, ma è altrettanto determinante sottoporsi periodicamente a dei controlli medici.
Presso CENTER MED troverete specialisti qualificati, che vi indicheranno i percorsi diagnostici e terapeutici più adatti a voi.
Per quanto riguarda la salute del cuore, presso il nostro Centro potete prenotare la visita cardiologica, gli esami necessari per diagnosticare l’eventuale presenza di anomalie cardiache (come l’Holter cardiaco) e, se necessario, intraprendere un percorso di cura.
Per valutare la densità ossea CENTER MED mette a disposizione un macchinario di estrema precisione: la MOC-DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry). Questo esame consente anche di monitorare la risposta del paziente a cui è già stata diagnosticata l’osteoporosi, alle cure farmacologiche intraprese.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Holter cardiaco: cos’è e che funzione ha

Holter cardiaco: cos’è e che funzione ha

L’ECG 24 ore o Holter cardiaco è un esame non invasivo, che consente di registrare l’attività elettrica del cuore nell’arco di 24 ore. Ma in cosa consiste? L’esame viene eseguito utilizzando un piccolo apparecchio portatile che, attraverso degli elettrodi attaccati a dei cavi e posizionati sulla parte anteriore del torace del paziente, registra l’attività elettrica del cuore. Attraverso il monitoraggio è possibile valutare se il ritmo cardiaco è regolare o si verificano aritmie cardiache.
L’Holter cardiaco consente inoltre di diagnosticare o monitorare patologie croniche come ad esempio la fibrillazione atriale, che a volte può essere silente.

Quando è consigliato effettuare l’Holter cardiaco?

È opportuno sottoporsi all’ECG Holter 24 ore se si avvertono i seguenti sintomi: dolore al petto, affanno, aritmie cardiache. Queste si suddividono in:

  • aritmie ipercinetiche se il battito è accelerato (es. tachicardia, extrasistole);
  • aritmie ipocinetiche se il battito è troppo lento, come ad esempio nel caso di bradicardia o blocco atrioventricolare (che si ha quando avviene l’interruzione, parziale o totale, della trasmissione dell’impulso elettrico dagli atri ai ventricoli).

Dal momento che queste alterazioni del ritmo cardiaco si manifestano in genere in modo discontinuo e sporadico, non sempre gli ECG a riposo o sotto sforzo sono sufficienti a individuarle.
L’Holter cardiaco ha il vantaggio di monitorare con continuità l’attività cardiaca del paziente dal mattino in cui viene messo al mattino del giorno seguente, così da riscontrare la comparsa di eventuali anomalie.
L’Holter cardiaco è utile anche per monitorare l’efficacia di terapie farmacologiche per la cura di malattie e disturbi cardiaci.
Questo esame poiché non è invasivo, ed essendo determinante per diagnosticare determinate patologie, quando è necessario oltre che sugli adulti può essere eseguito su bambini, anche di pochi mesi.

Come si applica l’ECG Holter 24 ore?

L’Holter cardiaco non richiede una preparazione preventiva. L’apparecchio viene applicato il mattino in ambulatorio, dal medico specialista, e poi il paziente può andare via.
Durante la giornata questa persona dovrà svolgere le normali attività quotidiane, facendo attenzione a non bagnare o rimuovere gli elettrodi posizionati sul torace. Dovrà inoltre appuntare su un diario, che gli verrà consegnato dallo specialista, le attività svolte, in quali orari e se ha avvertito dei disturbi correlati. Ad esempio se mentre cammina, solleva un peso, durante un pasto o anche a riposo ha avvertito sintomi riconducibili a possibili disturbi cardiaci.
Il macchinario va consegnato la mattina del giorno seguente.
Analizzando il tracciato della registrazione, il medico produrrà un referto.
Grazie a questo esame lo specialista sarà in grado di diagnosticare eventuali patologie, prescrivere al paziente una cura adeguata e fornirgli dei consigli relativi allo stile di vita da adottare per prevenire eventuali complicazioni.

Visita cardiologica ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potete prenotare la visita cardiologica, l’Holter cardiaco, gli esami necessari per diagnosticare l’eventuale presenza di anomalie cardiache e, se necessario, intraprendere un percorso di cura.
Nel nostro Centro è possibile sottoporsi anche all’ECG di base.
Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Melanoma cutaneo: come riconoscerlo e come curarlo

Melanoma cutaneo: come riconoscerlo e come curarlo

L’estate è vicina, le spiagge assolate sono già nei nostri pensieri e non vediamo l’ora di stenderci al sole per goderci le lunghe giornate estive. Tuttavia non dobbiamo dimenticare di prenderci cura della nostra pelle, perché prolungate esposizioni ai raggi ultravioletti possono danneggiarla. Sappiamo che prendere il sole è fondamentale per sintetizzare la vitamina D, necessaria per fissare il calcio nelle ossa. È altrettanto importante però farlo nelle fasce orarie in cui non è dannoso e usare la crema protettiva. Questo sia per rallentare l’invecchiamento della cute, sia per prevenire l’eventuale comparsa di anomalie.
Vediamo insieme quali sono i soggetti più a rischio di sviluppare il melanoma cutaneo e come gestirlo.

Tumori della pelle: quali sono e chi ne è più colpito

È molto importante proteggere la pelle fin dall’infanzia, perché l’effetto nocivo delle lunghe e ripetute esposizioni ai raggi solari può creare danni nel tempo. Anche se tutti dovremmo tutelarci, tuttavia ci sono persone più esposte alla comparsa di tumori della pelle. Alcuni fattori di rischio sono:

  • il colore di capelli, occhi e pelle chiari (fototipo 1);
  • molti nei o tante lentiggini;
  • immunodepressione;
  • predisposizione genetica;
  • l’assunzione di determinati farmaci, come ad esempio gli immunosoppressori;
  • se nell’arco della vita, soprattutto durante l’infanzia, abbiamo preso numerose scottature solari. Le lunghe esposizioni ai raggi ultravioletti possono danneggiare il DNA delle cellule cutanee, dando origine ai tumori.

Cosa sono i nei?

I nei, detti tecnicamente nevi, sono degli agglomerati scuri con un colore omogeneo, in genere caffellatte, visibili sulla superficie della cute. Per capire come si formano partiamo dalla melanina, che ha il compito di proteggere la pelle dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti. Questo pigmento è prodotto dai melanociti e dai cheratinociti, che si trovano nell’epidermide. Sono i melanociti che in una situazione di normalità possono generare i nei.

Tumori della pelle più comuni

La cute è composta da tre strati: l’epidermide (lo strato più superficiale), il derma (quello più profondo), il tessuto sottocutaneo o grasso. I tumori della pelle più comuni e meno pericolosi sono: il carcinoma spinocellulare e il carcinoma basocellulare. Il primo si sviluppa nell’epidermide, il secondo invece colpisce il derma. Queste tipologie di tumori generalmente hanno un’evoluzione lenta e sono pochissimi i casi in cui possono estendersi ai tessuti circostanti.

Melanoma cutaneo

È la neoplasia della pelle meno diffusa ma la più aggressiva, perché può progredire velocemente, creare delle metastasi ed è sempre maligna. Il melanoma è facilmente individuabile perché visibile a occhio nudo. Può derivare da un neo già presente che muta forma o colore, o da uno nuovo. Per questo è molto importante sottoporsi periodicamente a degli screening cutanei, perché attraverso la mappatura dei nevi è possibile monitorare l’eventuale evoluzione anomala di nei preesistenti o individuare la comparsa di nuovi potenzialmente pericolosi.
Questa patologia colpisce prevalentemente le persone con un’età che va dai 45 ai 50 anni, mentre è rara nei bambini.

Quali sono i sintomi del melanoma?

Se si notano delle variazioni in un neo che già abbiamo o ne compare uno nuovo, è fondamentale consultare un dermatologo per individuare precocemente eventuali anomalie.

I sintomi più evidenti della possibile presenza di un melanoma cutaneo sono:

  • forma irregolare (i nei in genere sono circolari);
  • bordi anomali;
  • colore non omogeneo, con possibili variazioni della pigmentazione;
  • aumento sia della larghezza (preoccupante se supera i 6 mm di diametro), sia dello spessore del nevo;
  • cambiamenti rapidi della forma e del colore, che avvengono nell’arco di 6-8 mesi;
  • neo che prude o che nella parte circostante è arrossato, ha una maggiore sensibilità o presenta un nodulo.

Come prevenire i tumori della pelle

Quali sono i comportamenti che possiamo adottare per ridurre i rischi di contrarre un tumore della cute? Vediamone alcuni:

  • evitare le ustioni fin dall’infanzia, non esponendosi ai raggi ultravioletti nella fascia oraria che va dalle 11 alle 16;
  • durante l’esposizione applicare sulla cute creme protettive di qualità e con un livello di protezione adeguato al tipo di pelle;
  • se si hanno dei nei è utile monitorarne l’aspetto, osservandoli allo specchio.

È inoltre fondamentale sottoporsi a degli screening medici periodici di controllo, che prevedano una visita dermatologica e l’epiluminescenza; si tratta di un esame diagnostico non invasivo, che consente di analizzare i diversi strati della cute. In questo modo è possibile diagnosticare precocemente l’eventuale presenza di tumori, fra i quali il melanoma.

Come curare il melanoma cutaneo

Le cure del melanoma sono diverse, ma la prima a cui si ricorre è quella chirurgica. L’intervento, in anestesia locale, prevede l’asportazione del tessuto malato e di una parte di quello sano che lo circonda. Quest’ultimo viene poi analizzato, per individuare la possibile presenza di cellule tumorali. Se ci sono verrà asportato anche quel tessuto, così come eventuali metastasi. Si ricorre alla radioterapia se le metastasi sono cerebrali o ossee, o per alleviare i sintomi.

Visita dermatologica ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potete prenotare la visita dermatologica e gli esami necessari per diagnosticare l’eventuale presenza di patologie della pelle e, se necessario, intraprendere un percorso di cura.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Disturbi primaverili: come affrontarli?

Disturbi primaverili: come affrontarli?

La primavera, detta “la bella stagione”, è amata da molti per il clima mite, le giornate che si allungano e per gli splendidi colori che caratterizzano il risveglio della natura. Tuttavia questa stagione porta con sé anche disturbi per la salute, meno piacevoli, ma che se affrontati per tempo, e in modo adeguato, si possono superare senza grosse difficoltà. Vediamo insieme quali sono e come gestirli.

Disturbi primaverili che colpiscono l’apparato muscolo-scheletrico

Abbiamo detto che con l’arrivo della primavera le giornate si allungano e il clima è piacevole, ma gli sbalzi di temperatura o i cambiamenti climatici possono incidere negativamente sull’apparato muscolo-scheletrico. Questi disturbi colpiscono prevalentemente chi ha i reumatismi e l’artrite. Se soffrite di tali patologie, per preparare al meglio il corpo ad affrontare questi momenti è importante puntare sulla prevenzione, sottoponendosi a dei cicli di fisioterapia.

Stanchezza, irritabilità e difficoltà digestive

La prima difficoltà che incontra il nostro organismo all’inizio della primavera è la necessità di adattarsi alla variazione dell’orario, con le lancette che si spostano in avanti facendoci perdere un’ora di sonno. Sembra una cosa banale, ma in realtà il corpo ha bisogno di qualche giorno per ritrovare il giusto equilibrio.
Il cambiamento delle condizioni climatiche può portare le persone a sentirsi più stanche, irritabili, ad avere mal di testa, difficoltà a concentrarsi e problemi digestivi.
In questo periodo l’organismo deve affrontare diverse novità fra le quali: la necessità di avere maggiori energie per affrontare le giornate più lunghe e più ricche di attività funzionali; variazione dell’alimentazione con l’introduzione di nuovi prodotti stagionali; adattamento alle abitudini che cambiano.

Per superare tali difficoltà qualche consiglio utile è:

  • organizzare la giornata stabilendo degli orari precisi in cui svolgere le diverse attività;
  • praticare sport, ma in modo graduale se non si è allenati;
  • bere tanta acqua e limitare il consumo di alcolici;
  • avere un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura di stagione;
  • dedicare un po’ di tempo a voi stessi e ai vostri interessi.

Sicuramente avere la consapevolezza che questi disturbi possono essere dovuti al cambio stagione aiuta a superarli più facilmente, tuttavia se persistono è opportuno consultare un medico.

Allergia ai pollini

Un altro problema da non sottovalutare che la primavera porta con sé è l’allergia ambientale ai pollini. Sono sempre di più le persone che inalando i pollini prodotti da alcune piante durante la fase della fioritura hanno delle reazioni allergiche. Questo fenomeno si estende da marzo a settembre, ma la concentrazione maggiore si ha da aprile a maggio. Fra le piante e gli alberi allergizzanti ci sono:

  • graminacee e parietaria;
  • ulivo, pino, quercia, cipresso ecc.

I sintomi che si manifestano sono:

  • starnuti ripetuti, muco eccessivo, prurito al naso, congestione nasale;
  • tosse secca, che in alcuni casi può aggravarsi causando l’asma bronchiale;
  • prurito agli occhi e lacrimazione eccessiva, che può avere come conseguenza la comparsa della congiuntivite allergica;
  • spossatezza e difficoltà di concentrazione;
  • emicrania;
  • dermatite.

Ma a cosa sono dovute queste reazioni allergiche?
Il sistema immunitario delle persone sensibili a tali allergeni nel momento in cui li inalano produce le IgE. Se l’esposizione ai pollini è prolungata, l’organismo rilascia sostanze vasoattive come l’istamina, con conseguente infiammazione delle vie respiratorie e della pelle.

Prevenzione e cura delle allergie ai pollini

Le malattie allergiche in generale non vanno trascurate, perché i sintomi nel tempo possono avere degli effetti dannosi su alcuni organi. L’asma bronchiale, ad esempio, se non affrontata con una terapia adeguata può compromettere il funzionamento di bronchi e polmoni. Puntare sulla prevenzione, rivolgendosi a un medico allergologo, è fondamentale per trovare la cura che consenta di contenere i sintomi quando l’organismo entra in contatto con gli allergeni e per evitare che certe patologie si cronicizzino. Inoltre attraverso i test allergologici è possibile individuare in modo specifico a quale piante si è allergici, informazione utile anche per evitare, per quanto possibile, di entrarci in contatto. Nelle giornate ventose, ad esempio, per i soggetti allergici ai pollini è opportuno indossare occhiali da sole per contenere il contatto degli occhi con gli allergeni presenti nell’aria ed è sconsigliato fare lunghe passeggiate immersi nella natura.

Visite specialistiche, esami diagnostici e fisioterapia

Presso il CENTER MED potrete prenotare visite specialistiche e gli esami necessari per prevenire e, se necessario, curare eventuali patologie.
Per quanto riguarda la Fisioterapia, il nostro Centro mette a disposizione dei propri pazienti medici e fisioterapisti altamente qualificati, che operano all’interno di ambulatori e spazi attrezzati.
Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Fragilità ossea: cause e rimedi

Fragilità ossea: cause e rimedi

Le ossa che compongono l’apparato scheletrico sono di norma flessibili e molto resistenti, ma con l’avanzare dell’età, e in presenza di determinate patologie, la loro conformazione cambia. Il dolore alle ossa non è l’unico campanello d’allarme che ci deve spingere a fare dei controlli, perché ci sono malattie, come ad esempio l’osteoporosi, che nella fase iniziale non presentano sintomi e quando questi compaiono la malattia è già in uno stadio avanzato. Cosa fare quindi per tutelarsi? Sicuramente puntare sulla prevenzione è la strada migliore per evitare o rimandare la comparsa di determinate patologie e, nel momento in cui si presentano, per gestirle adeguatamente.

Lo stile di vita può influire sull’insorgere di determinate patologie, quindi vi daremo qualche suggerimento utile per prendervi cura delle vostre ossa.

Vedremo inoltre insieme quali sono alcune delle malattie che colpiscono le ossa e i rimedi per affrontarle in modo adeguato.

Da cosa è causata la fragilità ossea?

Il tessuto osseo che con il passare del tempo si usura, in una situazione di normalità viene rimosso fisiologicamente e rigenerato da cellule dette osteoblasti, che rimodellano l’osso. Tale processo è controllato dal sistema endocrino (formato da tiroide, paratiroidi, ipofisi, pancreas, ghiandole surrenali ecc.) e coinvolge sostanze come ad esempio il calcio, altri minerali e la vitamina D. Con l’avanzare dell’età o a causa di vari fattori questo equilibrio può essere compromesso, rendendo le ossa fragili e quindi a rischio di fratture.

Quali sono i soggetti più esposti?

  • Le donne nella fase post-menopausale, perché la produzione di estrogeni (che durante la menopausa diminuisce) si azzera. Una delle funzioni di questi ormoni è quella di controllare l’assorbimento di calcio. L’assenza di tale mediazione porta l’organismo a integrare la carenza di calcio attingendo alle riserve presenti nelle ossa, indebolendole. La patologia che può scaturire da questa rarefazione si chiama osteoporosi, che è possibile diagnosticare attraverso la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). Una diagnosi precoce consente di ricorrere a terapie farmacologiche che, associate a scelte alimentari e stili di vita adeguati, arginano la comparsa di fratture principalmente a vertebre, femore, bacino o polso.
  • Anche se sono le donne ad essere più colpite da questa malattia, tuttavia possono soffrirne anche gli uomini ma, in genere, 10-15 anni dopo rispetto alle donne. Quindi mentre per le donne si consiglia di effettuare dopo i 45 anni screening medici periodici per valutare la salute delle ossa (che prevedano visite ed esami specifici come la MOC), per gli uomini questa raccomandazione si sposta in genere dopo i 70 anni. Se invece fanno un uso eccessivo di alcol, sono fumatori, assumono per periodi molto lunghi farmaci come il cortisone o hanno livelli di testosterone molto al di sotto della media, è opportuno che facciano questi controlli a partire dai 50 anni.
  • Celiaci e intolleranti al glutine.
  • Chi soffre di disfunzioni della tiroide, che si hanno quando gli ormoni tiroidei sono in eccesso (ipertiroidismo) o quando sono inferiori a quelli necessari (ipotiroidismo). Una delle conseguenze di queste anomalie è la diminuzione della densità ossea.
  • Chi è affetto dal Morbo di Paget, una malattia metabolica rara dello scheletro che si manifesta con l’ingrossamento e l’indebolimento del tessuto osseo, poco calcificato.
  • Persone con carenze di calcio e vitamina D nelle ossa, dovute a un insufficiente apporto nutrizionale o a un cattivo assorbimento da parte dell’intestino.
  • Tabagisti, chi abusa di alcolici, persone obese e/o sedentarie.
  • Chi assume per lunghi periodi determinati farmaci come: ormoni corticosurrenalici o corticoidi, antiandrogeni, antiestrogeni.

Come prendersi cura della salute delle proprie ossa?

Una significativa diminuzione del contenuto di calcio nelle ossa causa la decalcificazione ossea, che rende alcune parti dell’apparato scheletrico fragili. Tale condizione può causare problemi articolari, fratture o, come abbiamo detto, la comparsa dell’osteoporosi.

Questa rarefazione delle ossa si può manifestare con l’avanzare dell’età (ad esempio nella donna dopo la menopausa) oppure a causa di alimentazione o stili di vita sbagliati. Cosa fare per puntare sulla prevenzione? Ecco qualche suggerimento:

  • adottare una dieta sana ed equilibrata, scegliendo alimenti ricchi di calcio e vitamine (soprattutto la D, perché favorisce l’assorbimento di calcio da parte dell’intestino). Alimenti ricchi di calcio sono: latte e derivati, legumi, pesce azzurro (es. merluzzo, salmone, tonno, alici, sgombro), verdure come broccoli, carciofi, cicoria catalogna, finocchi, rucola, puntarelle ecc.
  • limitare il consumo di alcolici;
  • non fumare;
  • praticare attività fisica con regolarità e, se possibile, all’aria aperta perché l’esposizione al sole favorisce l’attivazione della vitamina D;
  • assumere il sale in modo moderato, perché influisce sull’eliminazione del calcio;

Un’altra cosa fondamentale è sottoporsi a dei controlli medici periodici, per verificare che sia tutto a posto. Lo specialista potrà fare una diagnosi precoce di eventuali patologie, avvalendosi di esami specifici come la MOC che consente di valutare la densità ossea. Se questa è minore rispetto ai valori di riferimento, siamo in presenza dell’osteopenia. Intervenire tempestivamente consente di arginare l’aggravarsi della situazione, che si ha con il passaggio dall’osteopenia a malattie come l’osteoporosi.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potrete prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici, oltre che eventuali terapie di riabilitazione ossea.

Il nostro Centro dispone di un macchinario con una tecnologia innovativa nel settore della diagnostica per immagini: la MOC-DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry). Oltre a valutare con estrema precisione la densità ossea, in presenza di patologie già diagnosticate la MOC-DEXA consente di monitorare la risposta del paziente alle cure farmacologiche.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Apparato urinario: come tutelarsi da eventuali disturbi

Apparato urinario: come tutelarsi da eventuali disturbi

L’apparato urinario maschile e quello femminile presentano delle differenze, prevalentemente nell’anatomia e nel funzionamento delle basse vie urinarie, ma con il passare degli anni li accomuna la comparsa di disturbi che possono influire negativamente sulla qualità della vita delle persone. Come sempre la strada per affrontare al meglio tali complicazioni è la prevenzione, che può rinviarne la comparsa. Tuttavia nel momento in cui determinate disfunzioni si presentano, rivolgersi a uno specialista è il modo più efficace per gestirle.

Vediamo insieme cosa hanno in comune e in cosa si differenziano i due apparati, e i fattori che possono comprometterne il corretto funzionamento.

Organi dell’apparato urinario

I componenti che accomunano l’apparato urinario maschile e femminile sono: i reni, la vescica (che si trova nel bacino), due ureteri (ossia le tubazioni che collegano i reni alla vescica); infine c’è l’uretra, condotto che porta l’urina dalla vescica verso l’esterno. Gli uomini hanno in più la prostata che è un organo ghiandolare che fa parte dell’apparato genitale, ma poiché avvolge il primo tratto dell’uretra influisce anche sulla regolazione del flusso urinario.

Reni

I reni sono due organi che si trovano ai lati della colonna vertebrale, dietro la cavità addominale, protetti dalla parte inferiore della cassa toracica.
Le loro funzioni sono:
– filtrare ed eliminare dal sangue tossine e sostanze di scarto prodotte dall’organismo, dopo aver metabolizzato cibo e farmaci;
– mantenere il giusto equilibrio fra acqua e sali minerali (compresi gli elettroliti);
– secernere determinati ormoni;
– regolare la pressione arteriosa.

La pelvi renale è la prima porzione delle vie urinarie. Ha la forma di un imbuto e raccoglie l’urina prodotta dai reni, che attraverso gli ureteri viene convogliata verso la vescica.

Vescica

La vescica è l’organo che funge da serbatoio dell’urina prodotta dai reni. L’urina dai reni arriva nella vescica attraverso due condotti, gli ureteri, e viene poi espulsa dall’organismo all’esterno attraverso un altro canale, ossia l’uretra.
Quest’organo è presente sia nell’uomo sia nella donna, ma collocato in punti diversi: nella donna si trova davanti all’utero, nell’uomo sopra la prostata.

Prevenzione urologica maschile

È noto quanto la prevenzione sia fondamentale per diagnosticare eventuali patologie e ciò è fondamentale se parliamo di apparato urologico.
Quando è opportuno per un uomo chiedere il consulto di un urologo? Per gli uomini al di sotto dei 30-40 anni è importante fare una visita urologica periodica per prevenire o curare patologie come:

  • prostatiti o uretriti (ossia infiammazioni della prostata o dell’uretra)
  • infezioni ricorrenti. In questo caso è importante puntare sulla prevenzione, per contrastarne le cause
  • disfunzioni della sfera sessuale, come quella erettile.

Per gli over 40 la visita urologica consente di:

  • diagnosticare precocemente il tumore alla prostata
  • prevenire o, se si è già manifestata, curare l’ipertrofia o iperplasia prostatica benigna (che si ha quando la ghiandola prostatica si ingrossa). Se trascurata, questa malattia può avere come conseguenza l’ostruzione anatomica dell’uretra e influire quindi negativamente sul deflusso urinario; nella fase acuta può causare dolori molto intensi. L’urina residua nella vescica può favorire l’insorgere di infezioni alle vie urinarie

Per quanto riguarda le patologie oncologiche, oltre alla prostata gli organi che possono essere coinvolti sono: reni, vescica e testicoli.

Prevenzione urologica femminile

Le infezioni alle vie urinarie, alle quali abbiamo fatto riferimento per gli uomini over 40, nelle donne si possono manifestare a prescindere dall’età. Questo perché l’uretra femminile non è molto lunga e ciò facilita la risalita di batteri dalla vagina verso la vescica. Una di quelle più frequenti, che colpisce anche in tenera età, è la cistite. Tale infezione è frequente anche nelle donne in gravidanza e in quel caso è dovuta prevalentemente ai cambiamenti ormonali.
Il rilassamento dei muscoli pelvici, che nelle donne si può manifestare in gravidanza, dopo il parto o durante la menopausa (fase in cui calano gli estrogeni), ha come conseguenza l’incontinenza urinaria.
Consultare un urologo è la soluzione per gestire al meglio prevenzione e cura di queste o altre malattie che riguardano l’apparato urologico.

Visita urologica ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potrete prenotare visite specialistiche e gli esami necessari per prevenire e, se necessario, curare eventuali patologie. Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Prendiamoci cura della postura…

Prendiamoci cura della postura…

Sicuramente a molti sarà capitato di avvertire, almeno una volta, dolori articolari, cervicali, dorsali ecc. e in tanti, parlandone con il medico, si saranno sentiti dire che le cause di tali disturbi sono riconducibili a posture scorrette.
È ormai noto che avere una postura corretta, ossia dare equilibrio al proprio corpo facendo interagire in modo adeguato testa, collo e colonna vertebrale è importante per il benessere di bambini e adulti, ma non tutti riescono a farci attenzione.
Per evitare che questi disturbi a lungo andare diano origine a delle patologie, è bene rivolgersi a uno specialista per avere una diagnosi precisa e la cura adeguata per prevenire eventuali complicanze.

I fattori che possono influire negativamente sulla postura sono numerosi. Alcuni dipendono da noi e possiamo quindi impegnarci per modificarli prima di creare danni; in altri casi, invece, le cause sono esterne e bisogna quindi ricorrere a delle terapie per riconquistare il giusto equilibrio.

Postura scorretta: cause

Fra gli scompensi posturali dovuti al nostro comportamento ci sono:

  • il sovrappeso, che può influire negativamente su elasticità, tono muscolare e mobilità a carico della colonna vertebrale;
  • i così detti “vizi posturali”, che spesso hanno alla base le posizioni sbagliate che si assumono quando si adotta uno stile di vita sedentario, se si svolge un lavoro che richiede di stare molte ore seduti davanti a un computer o mentre si studia;
  • l’abitudine a sollevare pesi eccessivi, senza fare attenzione a non sollecitare troppo articolazioni e colonna vertebrale;
  • praticare uno sport o svolgere un lavoro che affaticano in modo eccessivo determinate parti del corpo.

Alcuni fattori che influiscono sulla postura, che non possiamo controllare, sono:
i traumi che, causando uno squilibrio, innescano dei meccanismi di compensazione da parte del corpo che possono degenerare in malattie;
predisposizione genetica a sviluppare patologie articolari, come ad esempio l’alluce valgo, i piedi piatti, la scoliosi ecc.;
stress emotivo.

Quali malattie possono causare le posture scorrette?

Facciamo alcuni esempi per capire a cosa si va in contro se si continua a sottovalutare l’importanza di assumere una postura corretta. La tendenza ad ingobbire la schiena può portare a sviluppare malattie come:

  • la cifosi (si ha quando l’incurvatura della colonna vertebrale si accentua in modo eccessivo all’altezza del torace o nel tratto lombare);
  • la protusione discale (può interessare tutta la colonna vertebrale, ma le più comuni riguardano il tratto cervicale e dorsale). Se trascurata, la protrusione può degenerare in ernia del disco;
  • l’iperlordosi. Il termine lordosi indica anatomicamente la curvatura a concavità posteriore della colonna vertebrale e può essere cervicale o lombare; la prima si trova all’altezza del collo, mentre la seconda riguarda il tratto lombare. Queste curvature fisiologiche, se troppo accentuate a causa di posture sbagliate possono causare l’iperlordosi.

Altre patologie riconducibili a posture scorrette sono: scoliosi, disallineamento della mandibola e dei denti, sciatalgia, alterazione dell’asse meccanico e anatomico di ginocchio e spalla ecc.

Perché è fondamentale rivolgersi a uno specialista?

Consultare degli specialisti può essere determinante per capire la causa di determinati disturbi e per evitare peggioramenti.
Facciamo un esempio: lo sapevate che l’alluce valgo nel tempo può avere come conseguenza il disallineamento dei denti? A loro volta i denti, se non sono ben allineati, possono causare dei dolori alle orecchie e ai gomiti. Quanto è misterioso a volte il funzionamento del nostro corpo… Sicuramente rivolgervi a uno specialista vi aiuterà a trovare le risposte che cercate.

Quali sono i campanelli d’allarme che segnalano problemi posturali?

L’elenco è piuttosto lungo, quindi ci limiteremo a segnalarvi alcuni di quelli più comuni:

  • mal di testa;
  • vertigini;
  • acufene (che si ha quando si avverte un ronzio, un fruscio, un fischio, un rumore senza che ci siano stimoli acustici esterni);
  • torcicollo;
  • mal occlusione della mandibola e disallineamento dei denti;
  • problemi di equilibrio;
  • difficoltà nei movimenti;
  • dolori articolari;
  • alluce valgo, piedi piatti e dolori ai piedi.

Visite specialistiche, riabilitazione motoria e rieducazione posturale

Presso il CENTER MED potrete prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici necessari a individuare eventuali patologie. Avrete inoltre la possibilità di intraprendere un percorso di riabilitazione motoria e rieducazione posturale.


Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.