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Category Archives: Prevenzione femminile

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Il tumore dell’ovaio costituisce il 30% delle neoplasie ginecologiche. In molti casi viene diagnosticato in uno stadio avanzato, che rende più difficile curarlo. Per tale motivo, dopo 5 anni dalla diagnosi solo il 30% delle pazienti riesce a sopravvivere.

Cosa rende difficile la diagnosi precoce del tumore ovarico? La collocazione delle ovaie, non facilmente accessibile; sintomi generici che, oltre a essere comuni ad altre patologie, possono variare da una donna all’altra.

Nonostante queste premesse, ci sono tuttavia delle indicazioni utili per cercare, quanto possibile, di individuare questa neoplasia in una fase in cui le possibilità di guarire sono maggiori. Vediamo insieme quali sono i sintomi sospetti e quali i fattori di rischio.

Sintomi del tumore dell’ovaio

Nella fase iniziale il tumore ovarico può essere asintomatico o causare dei sintomi che, come abbiamo detto, sono generici e non comuni a tutte le donne. Fra questi ci sono:

  • dolore nella zona pelvica o nell’addome;
  • gonfiore addominale;
  • senso di sazietà precoce;
  • disturbi intestinali;
  • necessità di urinare spesso;
  • perdite di sangue dalla vagina.

Se si avvertono tali disturbi per diverso tempo, è opportuno rivolgersi al proprio medico o consultare direttamente il ginecologo. Lo specialista, dopo una visita accurata, valuterà se è necessario fare esami diagnostici come:

  • l’ecografia transvaginale o transaddominale;
  • un esame del sangue per valutare il dosaggio della proteina CA125, che in gran parte dei carcinomi ovarici maligni aumenta notevolmente;
  • la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), utile a definire in modo dettagliato la struttura della massa tumorale.

Fattori di rischio del tumore dell’ovaio

I fattori di rischio che possono favorire la comparsa del carcinoma dell’ovaio sono:

  • familiarità
  • problemi ormonali che causano la sterilità o la sindrome dell’ovaio policistico; aver assunto farmaci per contrastare la sterilità;
  • obesità
  • fattori esterni (come ad esempio esposizioni prolungate all’amianto e abuso di alcolici).

Per quanto riguarda la familiarità, i rischi aumentano del 5-10% se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia. Si passa al 10-30%, se la donna colpita dal tumore, o una familiare, ha avuto una neoplasia mammaria con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2.

Quando il tumore ovarico si può prevenire?

Sappiamo che da tempo sono disponibili screening di controllo per prevenire il tumore al seno o al collo dell’utero. Purtroppo la situazione è diversa per il tumore dell’ovaio, per i fattori a cui abbiamo fatto riferimento prima: collocazione delle ovaie in una parte del corpo difficile da raggiungere; possibile comparsa dei sintomi che abbiamo elencato sopra, non specifici di tale malattia.
Tuttavia se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia e la persona colpita ha una mutazione dei geni BRCA, è importante che le figlie e le nipoti effettuino l’esame del DNA per verificare se hanno ereditato quella mutazione, perché aumenta le probabilità di sviluppare la stessa patologia.

Pap-test: una speranza di prevenzione per il futuro

Uno studio recente, condotto dall’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano e pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, ha evidenziato che esiste la possibilità di diagnosticare precocemente il tumore ovarico analizzando le cellule prelevate attraverso il pap-test, ossia l’esame che consente di individuare il carcinoma della cervice uterina nella fase iniziale.
La ricerca sta andando avanti e ci sono buone speranze che, in futuro, attraverso lo stesso esame si possa arrivare alla diagnosi precoce anche del tumore ovarico.

Ascoltare il proprio corpo e affidarsi a specialisti competenti è la strada migliore per contrastare questa malattia che, se presa in tempo, si può sconfiggere.

L’importanza della prevenzione nelle donne

L’importanza della prevenzione nelle donne

Marzo è il mese nel quale le donne sono protagoniste, con la ricorrenza della Giornata internazionale della donna. Quale momento migliore quindi per dedicare un po’ di tempo alla propria salute puntando sulla prevenzione? In questo articolo vi daremo qualche suggerimento su come orientarvi per prevenire alcune malattie che riguardano la sfera femminile.

Malattie dell’apparato ginecologico

Fibroma all’utero

Il fibroma uterino è una neoplasia il più delle volte benigna, ma in una percentuale non trascurabile di casi dà origine a dei sintomi che possono compromettere la qualità della vita delle donne che ne sono colpite. Fra questi ci sono:

  • dolore durante i rapporti sessuali
  • flusso mestruale eccessivo
  • dolore nella regione pelvica e problemi di incontinenza
  • infertilità
  • complicazioni in gravidanza.


L’esame che permette di diagnosticare il fibroma all’utero è l’ecografia transvaginale.
La diagnosi precoce consente di curare questa neoformazione all’inizio, così da evitare l’eventuale comparsa dei disturbi di cui abbiamo parlato.

Tumore del collo dell’utero

Questa forma tumorale colpisce la parte inferiore dell’utero. Ma quali sono le cause? Generalmente alla base di questa neoplasia c’è un’infezione dovuta al virus HPV (Human Papilloma Virus), che si trasmette attraverso i rapporti sessuali.
Nella fase iniziale il tumore alla cervice uterina è asintomatico, quindi per diagnosticarlo precocemente è consigliato effettuare ogni 2-3 anni il pap-test, che consente di verificare la presenza di possibili anomalie.

Cisti alle ovaie

Le cisti ovariche colpiscono soprattutto le donne in età fertile. La causa è riconducibile spesso a temporanee modifiche della regolare attività degli involucri in cui matura la cellula uovo, ossia i follicoli. Per fortuna le cisti ovariche sono spesso benigne. Inoltre è alta la percentuale dei casi in cui vengono espulse spontaneamente attraverso il flusso mestruale o si riassorbono, senza dover quindi ricorrere all’intervento chirurgico. I disturbi che possono causare sono:

  • anomalie nel flusso mestruale, che può risultare troppo intenso o scarso;
  • dolori dopo l’attività sessuale;
  • dolori nella zona pelvica.

L’ecografia transvaginale consente di individuare le cisti ovariche che, se diagnosticate, vanno monitorate ripetendo con regolarità tale esame.

I fattori di rischio riconducibili all’insorgenza del tumore alla mammella sono diversi e conoscerli è importante per contrastarli. Fra questi ci sono:

  • casi di tumore al seno in famiglia
  • menopausa
  • non aver avuto figli
  • sedentarietà
  • sovrappeso
  • tabagismo
  • scelte alimentari sbagliate
  • menarca precoce.


Per prevenire questa patologia è fondamentale adottare uno stile di vita che preveda attività fisica e un’alimentazione sana. Occorre inoltre effettuare dei check-up periodici, perché in presenza di eventuali neoplasie prima si interviene maggiori sono le probabilità di guarigione.
In generale è consigliato dopo i 30 anni sottoporsi annualmente a una visita senologia e a un’ecografia mammaria. Dopo i 40, ogni 1-2 anni va aggiunta anche la mammografia.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potete prenotare in tempi brevi visita ginecologica e senologica. Se gli specialisti lo riterranno opportuno, potrete effettuare anche esami specifici come: l’ecografia transvaginale, l’ecografia pelvica, il pap-test per quanto riguarda l’aspetto ginecologico; l’ecografia mammaria e la mammografia per diagnosticare eventuali anomalie al seno.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Come prevenire il tumore al seno a tavola

Come prevenire il tumore al seno a tavola

La prevenzione del tumore al seno passa anche attraverso una corretta alimentazione. Studi scientifici dimostrano che avere una dieta sana e bilanciata, consente di ridurre la percentuale di rischio di sviluppare un cancro alla mammella dal 10 al 33%. Scelte alimentari consapevoli e uno stile di vita sano, aiutano a prevenire tale patologia o a evitarne le recidive.

Come orientarsi nelle scelte alimentari?

Fitoestrogeni: alleati contro il tumore alla mammella

Gli alimenti consigliati per prevenire la neoplasia mammaria sono alcuni tipi di frutta e verdura, che contengono numerosi fitoestrogeni. Ma cosa sono? Si tratta di elementi di origine vegetale, con una conformazione chimica e alcuni effetti simili a quelli di ormoni prodotti dal corpo umano, ossia gli estrogeni.

I vegetali che hanno molti fitoestrogeni sono:

  • i legumi, in particolare la soia
  • fragole e pesche
  • frutti di bosco come mirtilli e lamponi
  • crusca di frumento
  • semi di lino
  • diverse tipologie di verdura, in particolare quelle che appartengono alla famiglia delle crucifere come cavolo, broccolo romano o siciliano, cime di rapa ecc.

Cibi da consumare con moderazione

Per prima cosa vanno assunti in quantità contenute i “cibi ultraprocessati”, ossia quegli alimenti che contengono molti ingredienti aggiuntivi (sale, additivi, zuccheri, coloranti) e che vengono preparati a livello industriale lavorando più volte materie prime come grassi e amidi.

Alcuni esempi di alimenti ultraprocessati sono:

  • pane in cassetta
  • merendine
  • snack confezionati (cracker compresi)
  • insaccati
  • bevande zuccherate
  • zuppe liofilizzate, brodo in dadi
  • piatti pronti conservati in frigorifero o surgelati.

È inoltre importante prediligere i cereali integrali, perché quelli raffinati assunti in quantità elevate causano picchi glicemici, seguiti da picchi insulinici. Ciò può comportare una produzione eccessiva di testosterone, che aumenta il rischio di sviluppare un cancro alla mammella. Limitare il consumo di cibi grassi (come carne rossa e latticini), ipercalorici e bevande alcoliche.

Sappiamo che uno stile di vita adeguato è l’arma vincente per puntare sulla prevenzione. Quindi cosa possiamo fare per arginare l’azione dei così detti fattori di rischio modificabili?

  • Prediligere un’alimentazione sana;
  • controllare il peso corporeo;
  • praticare attività fisica con regolarità;
  • non fumare e limitare il consumo di alcolici.

Tuttavia esistono anche i fattori di rischio non modificabili, come la predisposizione genetica, casi di tumore al seno in famiglia, menopausa, menarca precoce (ossia prima degli 11 anni) ecc. In questo caso possiamo agire sottoponendoci periodicamente a un check-up senologico, che consente di individuare la presenza di neoplasie mammarie, benigne o maligne.

Una diagnosi precoce è determinante per agire tempestivamente e favorire la guarigione.

Visita specialistica ed esami diagnostici

CENTER MED ha a cuore la salute delle donne. Presso il nostro Centro potete effettuare un check-up senologico, che prevede la visita specialistica ed esami diagnostici come mammografia ed ecografia mammaria, eseguiti con macchinari all’avanguardia.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Menopausa: un momento importante nella vita delle donne

Menopausa: un momento importante nella vita delle donne

La vita di ogni donna è caratterizzata da diverse fasi fisiologiche, accompagnate da vari cambiamenti. Una di queste è la menopausa, che in genere si presenta intorno ai 45-55 anni. L’organismo deve adattarsi a delle variazioni significative e per dare la giusta lettura ai vari sintomi che si possono presentare è importante chiedere la consulenza di uno specialista. In questo modo avrete la possibilità di prevenire o, se si sono già sviluppate, gestire in modo adeguato alcune patologie associate alla comparsa della menopausa.

Quando possiamo parlare di menopausa?

La menopausa coincide con la scomparsa delle mestruazioni, che avviene quando le ovaie cessano di produrre gli estrogeni e il progesterone, ossia gli ormoni che rendono una donna fertile. Questo processo avviene in modo graduale attraverso tre stadi, durante i quali si possono o meno avvertire dei sintomi.
Le tre fasi sono: perimenopausa, menopausa e post-menopausa.

Perimenopausa

Alcuni dei sintomi che possono insorgere durante il primo stadio sono:

  • irregolarità del ciclo mestruale, che può essere caratterizzato da un flusso scarso o troppo intenso e avere una durata variabile. Inoltre le mestruazioni piuttosto che ricorrere mediamente ogni 28 giorni, si possono ripetere dopo circa metà mese o dopo diversi mesi;
  • vampate di calore;
  • disturbi del sonno;
  • mal di testa;
  • alterazioni dell’umore;
  • scarso desiderio sessuale;
  • sovrappeso;
  • scarsa memoria;
  • dolori alle articolazioni.

Menopausa

A volte si commette l’errore di pensare che si è in menopausa quando si iniziano ad avvertire i disturbi che abbiamo elencato sopra. In realtà si entra in questa fase dopo un anno dall’ultima mestruazione e tali sintomi diventeranno più intensi.

Post-menopausa

In questo stadio, che accompagnerà il resto della vita della donna, scompariranno molti dei disturbi che riguardano i primi due. Tuttavia la mancanza totale degli ormoni legati alla fertilità la espone di più a malattie come l’osteoporosi o che colpiscono l’apparato cardiovascolare.

Menopausa e patologie cardiovascolari

Gli estrogeni hanno un’azione protettiva nei confronti dell’apparato cardiovascolare e influiscono positivamente sul metabolismo. Quest’ultimo subisce delle variazioni con il venir meno della produzione di tali ormoni durante la menopausa, e ciò può comportare l’aumento del peso corporeo e della pressione arteriosa, possibili cause della comparsa di malattie cardiovascolari.

Cosa fare per tutelarsi?

Sicuramente la prevenzione è la strada migliore da intraprendere per affrontare al meglio l’arrivo della menopausa che, come abbiamo visto, comporta numerosi cambiamenti nella vita delle donne. Sottoporsi a una visita ginecologica è il primo passo da fare. Lo specialista vi consiglierà quali esami effettuare e, se necessario, vi prescriverà una terapia da seguire.
È inoltre consigliabile effettuare un’ecografia transvaginale e il pap-test ogni 18-24 mesi, per diagnosticare l’eventuale presenza di neoplasie nell’utero.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso CENTER MED potete prenotare in tempi brevi visita ginecologica, ecografia e pap-test.

Se sospettate di avere problemi che riguardano il cuore, potete prenotare la visita cardiologica, gli esami necessari per diagnosticare l’eventuale presenza di anomalie cardiache e, se necessario, intraprendere un percorso di cura.

Nel nostro Centro è possibile sottoporsi anche all’ECG di base.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Donne al centro: salute e prevenzione femminile

Donne al centro: salute e prevenzione femminile

L’8 marzo si festeggia la Giornata internazionale della donna, per non dimenticare le ingiustizie compiute nei confronti delle donne, sottoposte a violenze e discriminazioni. Negli anni sono riuscite ad emanciparsi e a conquistare una propria autonomia economica e sociale, e questa ricorrenza è l’occasione per sottolinearlo.

Famiglia, lavoro, carriera professionale spesso riducono il tempo che le donne possono dedicare a se stesse e alla propria salute. Marzo è il mese in cui sono protagoniste, ed è anche l’occasione per dedicare un po’ di tempo alla prevenzione.

Prevenzione femminile

La prevenzione femminile è importante a tutte le età, ma dopo i 40 anni lo è ancora di più. Le patologie strettamente legate alle donne riguardano l’apparato ginecologico e mammario. Vediamo nello specifico quali sono e come comportarsi.

Malattie dell’apparato ginecologico

Cisti ovariche: quando compaiono e come gestirle

Da cosa sono causate le cisti ovariche? Il processo di maturazione della cellula uovo, che avviene all’interno di involucri detti follicoli, a volte può subire delle alterazioni, dalle quali hanno origine le cisti (sacche con un contenuto liquido). Spesso sono di natura benigna e vengono espulse durante il flusso mestruale.

Quali sono i campanelli d’allarme che devono indurci a fare dei controlli? Se si avvertono dei dolori nella zona pelvica, dopo i rapporti sessuali o se si ha un flusso mestruale anomalo (eccessivo o scarso) è opportuno fare un’ecografia transvaginale. Se l’esame conferma la presenza di cisti, è necessario monitorarle sottoponendosi periodicamente allo stesso esame. La necessità di ricorrere all’intervento chirurgico è rara, perché il più delle volte queste sacche si riassorbono in modo spontaneo.

Cancro della cervice uterina

Spesso sentiamo parlare dell’importanza di sottoporsi al vaccino contro il Papilloma virus, che si trasmette per via sessuale. È importante farlo, perché un’infezione dovuta all’HPV (Human Papilloma Virus) può avere come conseguenza la formazione di una neoplasia nella parte inferiore dell’utero, ossia la cervice uterina. In molti casi questo tumore nella fase iniziale è silente quindi è opportuno effettuare ogni 2-3 anni il pap-test, per rilevare tempestivamente eventuali anomalie. Questo è uno degli esempi emblematici di quanto sia importante puntare sulla prevenzione femminile.

Fibroma uterino

Il fibroma uterino è una neoplasia che inizialmente è asintomatica e fortunatamente le probabilità che possa trasformarsi in un tumore maligno sono molto basse. In genere colpisce le donne fra i 35 e i 50 anni e l’esame che consente di individuarlo è l’ecografia transvaginale. È opportuno diagnosticarlo nella fase iniziale, perché l’aumento di volume può causare sintomi che in diversi casi influiscono negativamente sulla vita delle donne. Fra quelli più diffusi ci sono:

  • dolori nella regione pelvica e durante i rapporti sessuali
  • rischio di anemia a causa di un flusso mestruale intenso
  • incontinenza
  • sterilità
  • problemi in gravidanza.

Tumore al seno: prevenzione e cura

Il tumore al seno è una patologia che può colpire le donne anche in giovane età, quindi è fondamentale puntare sulla prevenzione e non trascurare dei segnali della presenza di possibili anomalie. Il tessuto tumorale è formato da cellule anomale presenti all’interno delle ghiandole mammarie, dove continuano a riprodursi. Per questo è importante sottoporsi a degli screening periodici, per avere la possibilità di individuare eventuali neoplasie nella fase iniziale e ricorrere a cure non invasive.

Ma quali sono i campanelli d’allarme?

  • Presenza di noduli, che si possono individuare attraverso la palpazione della mammella;
  • secrezione di liquidi o sangue dai capezzoli;
  • se i linfonodi presenti sotto alle ascelle sono gonfi o se si notano delle rientranze sul tessuto del seno.

Nella prevenzione di questa malattia è importante fare attenzione anche ai fattori di rischio. Fra i più comuni ci sono:

  • familiarità
  • menopausa
  • età superiore ai 50 anni
  • obesità
  • sedentarietà
  • tabagismo
  • non aver avuto figli o averli avuti dopo i 30 anni
  • alimentazione povera di frutta e verdura, e ricca di grassi.

Quando è consigliato iniziare la prevenzione senologica?

In una situazione di normalità dopo i 30 anni è opportuno sottoporsi a dei controlli, da ripetere annualmente, che prevedano: visita senologica ed ecografia mammaria. Superati i 40 anni è consigliabile effettuare anche la mammografia. Se invece si avvertono alcuni dei sintomi sopra elencati o si ha familiarità con questo tipo di neoplasie, gli screening vanno pianificati con il supporto dello specialista.

Check-up per la prevenzione femminile

Ogni donna merita tutta la nostra attenzione. Per tutto il mese di marzo vi proponiamo dei pacchetti dedicati alla prevenzione femminile per le donne under e over 40.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Fragilità ossea: cause e rimedi

Fragilità ossea: cause e rimedi

Le ossa che compongono l’apparato scheletrico sono di norma flessibili e molto resistenti, ma con l’avanzare dell’età, e in presenza di determinate patologie, la loro conformazione cambia. Il dolore alle ossa non è l’unico campanello d’allarme che ci deve spingere a fare dei controlli, perché ci sono malattie, come ad esempio l’osteoporosi, che nella fase iniziale non presentano sintomi e quando questi compaiono la malattia è già in uno stadio avanzato. Cosa fare quindi per tutelarsi? Sicuramente puntare sulla prevenzione è la strada migliore per evitare o rimandare la comparsa di determinate patologie e, nel momento in cui si presentano, per gestirle adeguatamente.

Lo stile di vita può influire sull’insorgere di determinate patologie, quindi vi daremo qualche suggerimento utile per prendervi cura delle vostre ossa.

Vedremo inoltre insieme quali sono alcune delle malattie che colpiscono le ossa e i rimedi per affrontarle in modo adeguato.

Da cosa è causata la fragilità ossea?

Il tessuto osseo che con il passare del tempo si usura, in una situazione di normalità viene rimosso fisiologicamente e rigenerato da cellule dette osteoblasti, che rimodellano l’osso. Tale processo è controllato dal sistema endocrino (formato da tiroide, paratiroidi, ipofisi, pancreas, ghiandole surrenali ecc.) e coinvolge sostanze come ad esempio il calcio, altri minerali e la vitamina D. Con l’avanzare dell’età o a causa di vari fattori questo equilibrio può essere compromesso, rendendo le ossa fragili e quindi a rischio di fratture.

Quali sono i soggetti più esposti?

  • Le donne nella fase post-menopausale, perché la produzione di estrogeni (che durante la menopausa diminuisce) si azzera. Una delle funzioni di questi ormoni è quella di controllare l’assorbimento di calcio. L’assenza di tale mediazione porta l’organismo a integrare la carenza di calcio attingendo alle riserve presenti nelle ossa, indebolendole. La patologia che può scaturire da questa rarefazione si chiama osteoporosi, che è possibile diagnosticare attraverso la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). Una diagnosi precoce consente di ricorrere a terapie farmacologiche che, associate a scelte alimentari e stili di vita adeguati, arginano la comparsa di fratture principalmente a vertebre, femore, bacino o polso.
  • Anche se sono le donne ad essere più colpite da questa malattia, tuttavia possono soffrirne anche gli uomini ma, in genere, 10-15 anni dopo rispetto alle donne. Quindi mentre per le donne si consiglia di effettuare dopo i 45 anni screening medici periodici per valutare la salute delle ossa (che prevedano visite ed esami specifici come la MOC), per gli uomini questa raccomandazione si sposta in genere dopo i 70 anni. Se invece fanno un uso eccessivo di alcol, sono fumatori, assumono per periodi molto lunghi farmaci come il cortisone o hanno livelli di testosterone molto al di sotto della media, è opportuno che facciano questi controlli a partire dai 50 anni.
  • Celiaci e intolleranti al glutine.
  • Chi soffre di disfunzioni della tiroide, che si hanno quando gli ormoni tiroidei sono in eccesso (ipertiroidismo) o quando sono inferiori a quelli necessari (ipotiroidismo). Una delle conseguenze di queste anomalie è la diminuzione della densità ossea.
  • Chi è affetto dal Morbo di Paget, una malattia metabolica rara dello scheletro che si manifesta con l’ingrossamento e l’indebolimento del tessuto osseo, poco calcificato.
  • Persone con carenze di calcio e vitamina D nelle ossa, dovute a un insufficiente apporto nutrizionale o a un cattivo assorbimento da parte dell’intestino.
  • Tabagisti, chi abusa di alcolici, persone obese e/o sedentarie.
  • Chi assume per lunghi periodi determinati farmaci come: ormoni corticosurrenalici o corticoidi, antiandrogeni, antiestrogeni.

Come prendersi cura della salute delle proprie ossa?

Una significativa diminuzione del contenuto di calcio nelle ossa causa la decalcificazione ossea, che rende alcune parti dell’apparato scheletrico fragili. Tale condizione può causare problemi articolari, fratture o, come abbiamo detto, la comparsa dell’osteoporosi.

Questa rarefazione delle ossa si può manifestare con l’avanzare dell’età (ad esempio nella donna dopo la menopausa) oppure a causa di alimentazione o stili di vita sbagliati. Cosa fare per puntare sulla prevenzione? Ecco qualche suggerimento:

  • adottare una dieta sana ed equilibrata, scegliendo alimenti ricchi di calcio e vitamine (soprattutto la D, perché favorisce l’assorbimento di calcio da parte dell’intestino). Alimenti ricchi di calcio sono: latte e derivati, legumi, pesce azzurro (es. merluzzo, salmone, tonno, alici, sgombro), verdure come broccoli, carciofi, cicoria catalogna, finocchi, rucola, puntarelle ecc.
  • limitare il consumo di alcolici;
  • non fumare;
  • praticare attività fisica con regolarità e, se possibile, all’aria aperta perché l’esposizione al sole favorisce l’attivazione della vitamina D;
  • assumere il sale in modo moderato, perché influisce sull’eliminazione del calcio;

Un’altra cosa fondamentale è sottoporsi a dei controlli medici periodici, per verificare che sia tutto a posto. Lo specialista potrà fare una diagnosi precoce di eventuali patologie, avvalendosi di esami specifici come la MOC che consente di valutare la densità ossea. Se questa è minore rispetto ai valori di riferimento, siamo in presenza dell’osteopenia. Intervenire tempestivamente consente di arginare l’aggravarsi della situazione, che si ha con il passaggio dall’osteopenia a malattie come l’osteoporosi.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potrete prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici, oltre che eventuali terapie di riabilitazione ossea.

Il nostro Centro dispone di un macchinario con una tecnologia innovativa nel settore della diagnostica per immagini: la MOC-DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry). Oltre a valutare con estrema precisione la densità ossea, in presenza di patologie già diagnosticate la MOC-DEXA consente di monitorare la risposta del paziente alle cure farmacologiche.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Prevenzione ginecologica: come orientarsi?

Prevenzione ginecologica: come orientarsi?

CENTER MED ha a cuore la salute delle donne e ha scelto di dedicare a loro il mese di ottobre puntando sulla prevenzione ginecologica.

L’apparato genitale femminile nel tempo subisce delle variazioni, quindi raggiunta l’età fertile è consigliato sottoporsi a dei controlli periodici, per verificare che sia tutto nella norma. È inoltre fondamentale rivolgersi a un ginecologo nel momento in cui si presentano dei sintomi indicativi dell’insorgenza di alcune patologie, che si possono diagnosticare con esami specifici. Vediamo insieme quali sono questi “campanelli d’allarme” e come orientarsi.

Patologie dell’apparato genitale femminile

Cisti ovariche

Le cause del ciclo mestruale irregolare (ossia troppo inteso o scarso) sono molteplici e una di queste è riconducibile alla presenza di cisti ovariche. Questa patologia colpisce soprattutto le donne in età fertile e nella maggior parte dei casi è di natura benigna. Ma in cosa consiste? L’attività dei follicoli, all’interno dei quali si sviluppa la cellula uovo, può subire delle momentanee alterazioni, che hanno come conseguenza la formazione di cisti ovariche. Se si ha un’alterazione del ciclo mestruale è quindi consigliato effettuare un’ecografia transvaginale. Se attraverso l’esame vengono individuate delle cisti, occorre monitorarle ripetendolo periodicamente.

Per fortuna nella maggior parte dei casi non è necessario intervenire chirurgicamente, perché a distanza di non molto tempo le cisti ovariche si possono riassorbire spontaneamente.

Sindrome dell’ovaio policistico

Alla base della formazione di cisti ovariche possono esserci delle malattie pregresse, come nel caso dell’ipotiroidismo (che si ha quando la tiroide lavora poco). Tale disfunzione non va sottovalutata, perché può causare diversi problemi fra cui influire negativamente sul metabolico e l’apparato riproduttivo. Se dall’ecografia transvaginale emerge che le ovaie hanno un aspetto policistico, per trovare la cura più adeguata occorre sottoporsi anche a un esame del sangue per verificare se gli ormoni tiroidei sono nella norma.

Quali sono i sintomi che devono allarmarci?

  • Irregolarità del ciclo mestruale: se l’intervallo fra una mestruazione e l’altra supera i 35 giorni; se i cicli mestruali annui sono inferiori ai 10 mesi. Tali alterazioni in numerosi casi possono portare all’infertilità;  
  • la crescita eccessiva di peli o, all’inverso, la caduta spropositata di capelli;
  • l’acne;
  • difficoltà a perdere peso.

Questi sintomi possono comparire dopo la prima mestruazione (il così detto menarca) o nell’arco di diversi anni. Sicuramente puntare sulla prevenzione ginecologica vi consente di avere una diagnosi precoce e, se necessario, ricorrere a cure adeguate che sono la soluzione migliore per evitare delle complicazioni.

Tumore della cervice uterina

Un’altra patologia che riguarda l’apparato ginecologico femminile è il tumore della parte inferiore dell’utero, ossia la cervice. La causa in genere è riconducibile a un’infezione dovuta all’HPV (Human Papilloma Virus), virus con cui si entra in contatto per via sessuale. Il ritardo del sistema immunitario nel contrastare tale virus, può avere come conseguenza la formazione di una neoplasia.

Dal momento che il tumore della cervice uterina nella fase iniziale è asintomatico, per diagnosticarlo è consigliato sottoporsi ogni 2-3 anni a un esame specifico, ossia il pap-test.

Nella fase avanzata del tumore i sintomi che possono manifestarsi sono:

  • dolori nella zona pelvica;
  • sanguinamenti vaginali lontani dalle mestruazioni o dopo i rapporti sessuali;
  • secrezioni vaginali anomale.

Fibroma uterino

Il fibroma uterino è un tumore, nella maggior parte dei casi benigno, e l’esame che consente di individuarlo è l’ecografia transvaginale. Spesso questa patologia è asintomatica, quindi fare dei controlli periodici consente di diagnosticarla. Quando invece i sintomi si presentano possono influire negativamente sulla qualità della vita di chi ne è colpito.

Alcuni sintomi sono:

  • sanguinamento uterino anomalo che, se eccessivo, può causare l’anemia;
  • incontinenza;
  • stipsi;
  • se la dimensione del fibroma aumenta molto, può provocare dolori forti;
  • aumento del rischio di infertilità;
  • rischio di aborto spontaneo durante la gravidanza o necessità di ricorrere al parto cesareo.

Visita specialistica ed esami mirati

CENTER MED vi fornisce la consulenza di specialisti qualificati e macchinari all’avanguardia, per effettuare le indagini diagnostiche necessarie a individuare possibili anomalie.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 5080792 06 5080755.

Prevenzione senologica: come difendersi dal tumore al seno

Prevenzione senologica: come difendersi dal tumore al seno

Le vacanze estive sembrano ormai lontane e da diverse settimane abbiamo ripreso con la solita routine: scuola, lavoro, sport ecc. Tuttavia per riprendere al meglio ogni attività è importante dedicare un po’ del nostro tempo anche alla salute.

Sicuramente avere un’alimentazione sana ed equilibrata e praticare sport è fondamentale, ma non dimentichiamo che è altrettanto importante puntare sulla prevenzione facendo degli screening medici periodici.

Prendersi cura della propria salute è una buona abitudine che dovremmo avere tutti, senza distinzione di sesso o età. Ci sono tuttavia delle patologie che riguardano prevalentemente la sfera femminile e alcune di queste appartengono alla branca della Senologia.

Cos’è la Senologia?

La Senologia si occupa della diagnosi e del trattamento delle malattie che colpiscono la mammella, come cisti, ascessi, patologie infiammatorie, mastiti e tumori.

Nel caso della neoplasia mammaria la prevenzione è fondamentale, poiché agendo tempestivamente si può ridurre in modo significativo il tasso di mortalità di questa malattia.

Cos’è il tumore al seno?

Il tumore al seno pur essendo la neoplasia attualmente più diffusa fra le donne, se trattata adeguatamente e in modo tempestivo è anche quella da cui si può guarire nella maggior parte dei casi.

Ma in cosa consiste questa patologia? La ghiandola mammaria, che si trova all’interno della mammella, è costituita da cellule che si riproducono continuamente e tale processo è regolato da diversi geni. A causa di alcuni fattori di rischio, che possono essere modificabili oppure no, tali geni possono danneggiarsi con la conseguente produzione da parte dell’organismo di cellule anomale, che andranno a comporre il tessuto tumorale. Questo processo è molto lento, quindi la prevenzione senologica è fondamentale per bloccarne l’evoluzione.

Fattori di rischio

Come abbiamo accennato, i fattori di rischio che sono alla base della formazione della neoplasia mammaria possono essere modificabili o non modificabili.

Tra i fattori di rischio non modificabili ci sono:

  • predisposizione genetica
  • casi di tumore al seno in famiglia
  • l’età superiore ai 50 anni (che nelle donne spesso coincide con l’inizio della menopausa, altro fattore di rischio per la comparsa di tumori)
  • trattamenti radioterapici eseguiti nella zona toracica o sulla mammella possono influire sulla formazione della neoplasia mammaria
  • prima mestruazione precoce, precedente agli 11 anni
  • non aver avuto figli o averli avuti dopo i 30 anni.

Fattori di rischio modificabili:

  • obesità
  • dieta ricca di calorie, grassi e povera di verdura e frutta
  • sedentarietà
  • fumo e consumo di alcolici.

Prevenzione e cura del tumore al seno

La prevenzione senologica può essere fatta per prima cosa adottando uno stile di vita caratterizzato da un’alimentazione sana e da un’attività fisica praticata con regolarità.

È inoltre fondamentale sottoporsi periodicamente a degli screening, per individuare eventuali anomalie nella fase iniziale.

Qual è l’età più indicata per fare tali controlli?

Se si hanno dei sintomi (come ad esempio: la presenza di noduli che si può verificare facendo l’autopalpazione; se si notano delle rientranze osservando il tessuto della mammella davanti allo specchio) o casi in famiglia di tumore al seno, è opportuno definire con il medico specialista, ossia il senologo, un calendario dei controlli specifico. In generale è invece consigliato dopo i 30 anni sottoporsi annualmente a una visita senologia e a un’ecografia mammaria.

Per le donne con età superiore ai 40 anni, a tali controlli ogni 1/2 anni va aggiunta la mammografia.

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