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Tiroide e ossa fragili: un legame insidioso

Tiroide e ossa fragili: un legame insidioso

La tiroide, piccola ghiandola a forma di farfalla situata alla base del collo, svolge un ruolo fondamentale nel nostro organismo, regolando il metabolismo, la produzione di energia e influenzando la funzionalità di numerosi organi e sistemi. Tra questi, un legame spesso sottovalutato ma di grande importanza è quello con la salute delle nostre ossa. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su come le disfunzioni tiroidee, in particolare le alterazioni dei livelli di ormoni come la tiroxina libera (FT4) e la tireotropina (TSH), possano influire sulla comparsa dell’osteoporosi, una patologia caratterizzata da fragilità ossea e aumentato rischio di fratture.

Cosa sono FT4 e TSH e perché sono importanti?

Prima di addentrarci nel legame con l’osteoporosi, è determinante capire il ruolo di questi due ormoni.
Tiroxina libera (FT4): è uno dei principali ormoni prodotti dalla tiroide, essenziale per regolare il metabolismo energetico, la crescita e lo sviluppo.
Tireotropina (TSH): generato dall’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cervello, il TSH stimola la tiroide a produrre e rilasciare FT4 e un altro ormone, il triiodotironina (T3). I livelli di TSH nel sangue sono strettamente regolati dai livelli di FT4 e T3: se gli ormoni tiroidei sono bassi, il TSH aumenta per stimolare la tiroide; se sono alti, il TSH diminuisce per ridurre la produzione ormonale.

Il delicato equilibrio tra tiroide e tessuto osseo

Il tessuto osseo è un sistema dinamico in costante rimodellamento, un processo in cui vecchie cellule ossee vengono riassorbite e nuove cellule vengono formate. Questo equilibrio è fondamentale per mantenere la densità e la resistenza delle ossa. Gli ormoni tiroidei, in particolare l’FT4, influenzano direttamente questo processo agendo sia sulle cellule responsabili del riassorbimento osseo (osteoclasti) sia su quelle responsabili della formazione ossea (osteoblasti).

Ipertiroidismo e osteoporosi: un’accelerazione pericolosa

L’ipertiroidismo, una condizione caratterizzata da un’eccessiva produzione di ormoni tiroidei (alti livelli di FT4 e bassi livelli di TSH), può sbilanciare questo delicato equilibrio a favore del riassorbimento osseo. L’eccesso di ormoni tiroidei stimola l’attività degli osteoclasti, portando a una più rapida perdita di massa ossea. Questo, nel tempo, può rendere le ossa più porose e fragili, aumentando significativamente il rischio di sviluppare osteoporosi e di subire fratture, soprattutto a livello dell’anca, della colonna vertebrale e del polso.

Ipotiroidismo e osteoporosi: un rallentamento insidioso

L’ipotiroidismo, al contrario, è una condizione in cui la tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni tiroidei (bassi livelli di FT4 e alti livelli di TSH). Sebbene l’effetto sull’osso sia meno diretto e generalmente meno marcato rispetto all’ipertiroidismo, anche l’ipotiroidismo può influenzare negativamente la salute ossea aumentando il rischio di fragilità.

Cosa fare? Prevenzione e gestione

La consapevolezza del legame tra tiroide e salute ossea è il primo passo fondamentale. Ecco alcuni consigli importanti:

  • monitorare la funzione tiroidea: in particolare per le persone a rischio, è consigliabile effettuare controlli periodici della funzione tiroidea attraverso esami del sangue che misurano i livelli di FT4 e TSH. In presenza di anomalie, il medico potrebbe prescrivere l’ecografia della tiroide.
  • Seguire scrupolosamente le terapie per le disfunzioni tiroidee: un adeguato controllo dell’ipertiroidismo o dell’ipotiroidismo è determinante per minimizzare l’impatto sulla salute delle ossa.
  • Adottare uno stile di vita sano: una dieta equilibrata ricca di calcio e vitamina D, l’esercizio fisico regolare (soprattutto quello con carico) e l’astensione dal fumo e dall’eccessivo consumo di alcol sono fondamentali per mantenere ossa forti.
  • Se si hanno fattori di rischio per l’osteoporosi o si soffre di una disfunzione tiroidea, è importante parlarne con il proprio medico curante o con uno specialista. Potrebbe essere necessario effettuare esami specifici come la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), per valutare la densità ossea e adottare strategie preventive o terapeutiche mirate.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso CENTER MED potete prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici per valutare lo stato di salute di ossa e tiroide.
Nel nostro Centro potete effettuare sia la MOC-DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry), che oltre a diagnosticare l’osteoporosi permette di monitorare la salute scheletrica e verificare l’eventuale rischio di fratture, sia l’ecografia della tiroide.

Per informazioni e prenotazioni contattateci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Disturbi dell’udito: sintomi e rimedi

Disturbi dell’udito: sintomi e rimedi

I problemi di udito possono insorgere a qualsiasi età. Si possono manifestare sia con la perdita parziale o totale dell’udito, sia con la comparsa di disturbi come: acufeni, vertigini o sentire le orecchie ovattate. Quando insorgono è importante gestirli in modo adeguato, per evitare complicazioni. Vediamo quali sono i disturbi più comuni e come affrontarli.

Ipoacusia: perdita parziale o totale dell’udito

L’ipoacusia è il principale disturbo uditivo e può riguardare un solo orecchio o entrambi. Si può manifestare in modo improvviso e acuto o graduale, nei seguenti livelli: lieve, moderata, severa, profonda.
Esistono due tipi di ipoacusia:

  • ipoacusia di trasmissione, quando il problema riguarda l’orecchio esterno o medio;
  • ipoacusia neurosensoriale, se viene coinvolto l’orecchio interno e il nervo acustico.

Quali sono le cause della diminuzione della capacità uditiva?

Le cause più frequenti dell’ipoacusia di tipo trasmissivo sono: processi infiammatori, malformazioni o traumi. Un ostacolo di natura meccanica compromette il passaggio delle onde sonore. Le cause possono risiedere nel condotto uditivo esterno (ad esempio un tappo di cerume o un corpo estraneo), a livello della membrana timpanica (come in caso di otite media o perforazione) oppure nell’orecchio medio (infiammazioni croniche, traumi, malattie degenerative). Questa forma di perdita uditiva è generalmente curabile attraverso trattamenti medici o chirurgici.
Un problema all’orecchio interno o al nervo acustico è invece alla base dell’ipoacusia neurosensoriale, che si manifesta con una ridotta capacità di udire determinate frequenze e una percezione distorta dei suoni. L’esposizione a rumori intensi e il processo di invecchiamento sono tra le cause più comuni. Questa condizione è quasi sempre irreversibile e richiede un percorso riabilitativo.

Cosa fare per prevenire i disturbi dell’udito?

Una buona capacità uditiva è fondamentale per la comunicazione, per godere appieno delle esperienze della vita e per mantenere un buon equilibrio psicofisico. Purtroppo, i disturbi dell’udito sono più comuni di quanto si pensi e possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Tuttavia molti problemi uditivi possono essere prevenuti o ritardati, adottando alcune semplici precauzioni:
1) evitate l’esposizione a rumori eccessivi:

  • fate attenzione al volume della musica, della televisione e dei dispositivi elettronici;
  • utilizzate protezioni acustiche: se lavorate in ambienti rumorosi (fabbriche, cantieri ecc.) o utilizzate attrezzi rumorosi come trapani o tosaerba, indossate sempre cuffie antirumore di buona qualità;
  • limitate l’uso di auricolari e cuffie.

2) Prendetevi cura delle vostre orecchie:

  • non utilizzate cotton fioc, forcine o altri oggetti per pulire le orecchie. Spingere il cerume in profondità può causare tappi, irritazioni o persino danni al timpano. Il condotto uditivo ha un meccanismo di auto-pulizia naturale;
  • asciugate bene le orecchie dopo il bagno o la doccia, perché l’umidità nel condotto uditivo può favorire lo sviluppo di infezioni;
  • se avete avuto otiti o altre infezioni auricolari, seguite scrupolosamente le indicazioni del vostro medico per una completa guarigione. Infezioni ricorrenti o non trattate adeguatamente possono, in alcuni casi, portare a problemi uditivi a lungo termine.

3) Alcune condizioni mediche come il diabete, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari possono influire sulla salute dell’udito. Mantenere uno stile di vita sano con una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e controlli medici periodici può contribuire a preservare anche la funzione uditiva.

Quando consultare un otorinolaringoiatra?

Non sottovalutate segnali come:

  • difficoltà a sentire in ambienti rumorosi o a seguire le conversazioni;
  • necessità di alzare il volume della televisione o della radio più del solito;
  • sensazione di orecchie tappate, acufeni (ronzii, fischi o altri rumori nell’orecchio).

Se notate uno qualsiasi di questi sintomi, non esitate a consultare uno specialista. Una diagnosi precoce può fare la differenza nel trattamento e nella gestione dei disturbi dell’udito.

Visita otorinolaringoiatrica ed esami diagnostici

Presso Center Med potete prenotare senza lunghe attese la visita otorinolaringoiatrica e, se lo specialista lo riterrà opportuno, effettuare l’esame audiometrico.

Per informazioni e prenotazioni: 06 508079206 5080755.

Patologie reumatologiche: sintomi e diagnosi

Patologie reumatologiche: sintomi e diagnosi

Dolori articolari che non passano, rigidità mattutina o gonfiore alle articolazioni? Potrebbero essere segnali di una patologia reumatologica. Ignorarli non è la soluzione. Scopri come riconoscere i sintomi e quando è il momento di agire.

Patologie reumatologiche più comuni

Le patologie reumatologiche sono disturbi che colpiscono articolazioni, muscoli, tendini e ossa. Tra le più comuni troviamo:

  • artrite reumatoide: infiammazione cronica delle articolazioni che può causare dolore, gonfiore e rigidità;
  • osteoartrosi: una degenerazione delle articolazioni che provoca dolore e difficoltà nei movimenti;
  • lupus eritematoso sistemico: una malattia autoimmune che può coinvolgere diversi organi oltre alle articolazioni;
  • spondilite anchilosante: una patologia infiammatoria che colpisce principalmente la colonna vertebrale;
  • gotta: una forma di artrite causata dall’accumulo di acido urico nelle articolazioni.

Come riconoscerle?

I sintomi più frequenti includono:

  • dolori articolari persistenti;
  • gonfiore o arrossamento delle articolazioni;
  • rigidità, soprattutto al mattino;
  • affaticamento cronico e febbre ricorrente.

Quando rivolgersi a uno specialista?

Se questi sintomi persistono per più di due settimane o peggiorano, è fondamentale consultare un reumatologo. L’intervento tempestivo può prevenire complicazioni e migliorare la qualità della vita.

Esami diagnostici più indicati per le patologie reumatologiche

Lo specialista può prescrivere diversi esami, tra cui:

  • esami del sangue per rilevare marker infiammatori e autoanticorpi;
  • radiografie o ecografie per valutare eventuali danni articolari;
  • Risonanza Magnetica per esaminare tessuti profondi.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Non trascurare i segnali del tuo corpo. Individuare tempestivamente la presenza di queste patologie è fondamentale per:

  • evitare danni irreversibili alle articolazioni;
  • individuare il problema in fase iniziale per iniziare il trattamento prima che la condizione peggiori;
  • migliorare la mobilità: con le giuste cure, è possibile ridurre il dolore e recuperare flessibilità e autonomia.

Presso Center Med puoi prenotare senza lunghe attese una visita reumatologica ed effettuare eventuali esami strumentali.

Il nostro Centro dispone di specialisti altamente qualificati e macchinari all’avanguardia, per garantire diagnosi accurate.

Per informazioni e prenotazioni puoi contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Sindrome da smartphone: come contrastarla?

Sindrome da smartphone: come contrastarla?

È ormai noto che l’uso prolungato dello smartphone può causare diversi problemi e uno di quelli più diffusi è la sindrome da smartphone o “Text neck”. Si manifesta con un dolore costante al collo, perché abbassiamo lo sguardo per guardare il cellulare e nel farlo flettiamo completamente quel tratto della colonna. Quest’azione, ripetuta più volte nell’arco della giornata, grava sul tratto cervicale della colonna vertebrale e manda in sovraccarico i muscoli di quell’area.

Quali sono le persone colpite dalla sindrome da smartphone?

La sindrome “Text neck” può riguardare persone di varie fascia d’età, ma sono soprattutto i giovani nella fase dello sviluppo ad essere più esposti. L’uso prolungato del cellulare o di altri dispositivi tecnologici utilizzati per giocare ai videogiochi, li spingono a stare molte ore davanti agli schermi assumendo posture scorrette.

Sintomi della sindrome da smartphone

È una costante vedere persone con lo sguardo abbassato sul cellulare, anche mentre portano a spasso il cane o attraversano la strada.
Quando il collo si piega in avanti, vengono sollecitati i dischi intervertebrali e se questo movimento viene fatto spesso, li manda in sovraccarico. Possibili conseguenze sono: dolore dietro la testa, che si irradia alle spalle e a volte può raggiungere anche le scapole provocando una contrattura. Il risultato è la cervicalgia muscolo-tensiva, comunemente chiamata torcicollo, che può riguardare muscoli, legamenti, articolazioni del collo e delle spalle.
Il dolore può essere più o meno intenso e diventa vincolante nei casi in cui si estende alle braccia, perché ostacola diversi movimenti. Si possono avvertire anche formicolii a braccia e mani, e avere la sensazione di essere punti con uno spillo.

Come curare la cervicalgia?

I rimedi per alleviare il dolore costante al collo e sciogliere la contrattura sono:

  • evitare di sollevare pesi;
  • mettere per 2-3 giorni una borsa dell’acqua calda sulla parte interessata e coprirla quando si esce;
  • cospargere la zona contratta con una pomata miorilassante, utile a scioglierla;
  • se l’azione della pomata non è sufficiente, può essere necessario assumere farmaci antinfiammatori.

Se il dolore persiste è opportuno consultare uno specialista. Il fisiatra, dopo un’attenta analisi, valuterà se è necessario fare un trattamento fisioterapico, che può essere sia manuale sia strumentale (es. tecarterapia, laserterapia).

Per recuperare una corretta mobilità articolare sono utili anche esercizi di rieducazione posturale.

Perché è importante curare in modo adeguato la cervicalgia e prevenire le recidive?
Se trascurato, nel tempo questo problema potrebbe causare un’alterazione della curva cervicale, con effetti negativi su articolazioni e sistema nervoso.

Come prevenire la sindrome “Text neck”?

Ci siamo ormai arresi all’evidenza che il cellulare è diventato parte integrante della nostra vita e non riusciamo a farne a meno. Tuttavia possiamo fare qualcosa per contrastare la comparsa dei disturbi di cui abbiamo parlato. Sicuramente ridurre l’uso dei dispositivi tecnologici è il primo passo, ma quando proprio non riusciamo a farne a meno qualche accorgimento utile è:

  • non abbassare lo sguardo per leggere o scrivere un messaggio, o mentre si guarda un video sullo smartphone, ma posizionare lo schermo all’altezza degli occhi. Questo consiglio va tenuto presente sia se si sta in piedi, sia seduti su sedia, divano o sdraiati sul letto. Va fatta la stessa cosa anche quando si usa il tablet o il computer portatile.
  • Durante una telefonata, meglio utilizzare gli auricolari anziché tenere il collo piegato sulla spalla con l’orecchio attaccato al cellulare.
  • Mantenere una postura corretta.
  • Quando si usano dispositivi per motivi di lavoro, cercare di fare piccole pause ogni ora alzandosi qualche minuto dalla sedia.
  • Praticare attività fisica con regolarità, e fare esercizi specifici per potenziare i muscoli di collo e spalle.

Puntare sulla prevenzione è sempre la strada migliore!

Visita fisiatrica e rieducazione posturale

Presso CENTER MED potete prenotare in tempi brevi la visita fisiatrica. Potrete inoltre effettuare delle sedute di rieducazione posturale, per riconquistare una corretta mobilità. I nostri specialisti vi indirizzeranno verso un percorso terapeutico personalizzato e vi daranno consigli utili per evitare che si ripresenti il problema.
Il nostro Centro dispone di professionisti qualificati e spazi attrezzati nel settore della Fisioterapia e della Riabilitazione.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Le unghie sono lo specchio della nostra salute

Le unghie sono lo specchio della nostra salute

In genere si pensa che la cura delle unghie sia finalizzata a una questione estetica. In realtà i problemi delle unghie possono darci indizi significativi sullo stato della nostra salute.
È importante osservare l’aspetto delle proprie unghie, perché anomalie come: fragilità, colore alterato, presenza di puntini o striature possono essere il campanello d’allarme di alterazioni locali, o patologie che riguardano l’organismo in generale.
Vediamo insieme quali sono i segnali che non devono essere trascurati e come affrontarli.

Caratteristiche di un’unghia sana

L’unghia è sana quando ha le seguenti caratteristiche: la lamina ungueale, ossia la parte visibile dell’unghia, formata da più strati, è semitrasparente e rende quindi visibile il colore roseo del letto ungueale, che si trova sotto; la superficie dell’unghia deve essere liscia.

Quando le unghie diventano fragili?

La fragilità dell’unghia può essere dovuta a diversi fattori. Una delle cause è riconducibile a una carenza di uno o più dei seguenti elementi che la compongono: vitamine (A, E, B6), minerali (ferro, zinco, selenio, rame), aminoacidi, acqua, grasso. Possono incidere anche l’uso eccessivo di detersivi particolarmente aggressivi, malattie come la psoriasi o un’infezione causata da un fungo.

Perché il colore delle unghie cambia?

Il colore delle unghie ha un ruolo importante perché, se alterato, può essere il segnale della presenza di infezioni, patologie o di scelte e abitudini sbagliate.
Quali sono i colori sospetti?

  • Unghie bianche e rosa: se sono metà bianche, metà rosa o quasi totalmente bianche è possibile che si abbia un tasso di azoto nel sangue superiore alla media; se la lamina ungueale è invece quasi completamente bianca, può essere il segnale della presenza di patologie del fegato (come la cirrosi epatica) o renali, di anemia, carenze alimentari, malattie cardiache.
  • Unghie gialle: caratteristiche di chi fuma o usa smalti di bassa qualità. In altri casi, invece, alla base ci sono problemi alla tiroide, disturbi respiratori dovuti a patologie come ad esempio la bronchite e la sinusite.
  • Unghie blu: possono essere il segnale di un livello basso di ossigeno nell’organismo o di problemi cardiaci.
  • Unghie bianche o scure: la causa può essere riconducibile a un’infezione detta onicomicosi, causata da funghi microscopici (miceti). L’infezione parte dal letto ungueale e poi si propaga alla parte superiore dell’unghia, che si ispessisce e si sfalda.

Onicomicosi: cos’è e come prevenirla

L’onicomicosi è un’infezione delle unghie comune dovuta a funghi, muffe e lieviti. Questa patologia colpisce soprattutto le unghie dei piedi, in quanto l’umidità e il calore all’interno di calzini e scarpe creano un ambiente favorevole alla proliferazione di tali microrganismi. Se non trattata tempestivamente, l’infezione può propagarsi anche alle altre unghie e nel tempo può danneggiarle in modo permanente. La durata della cura varia da una persona all’altra, in base all’estensione dell’onicomicosi. In media occorrono 6 mesi, ma in alcuni casi si arriva anche a un anno.
Se si nota un cambiamento del colore delle unghie è quindi opportuno consultare subito un dermatologo.

Fattori di rischio dell’onicomicosi

In genere i miceti entrano in contatto con pelle e unghie senza creare problemi. Quando diventano un rischio? Se si riproducono in modo incontrollato, poiché le difese immunitarie della persona interessata sono basse. Lo stesso discorso è valido anche per muffe e lieviti.
Altri fattori di rischio sono:

  • se l’unghia ha subito un trauma;
  • se si ha una sudorazione eccessiva o si usano scarpe e calze strette, che non favoriscono la traspirazione;
  • togliere le pellicine intorno alle unghie, che hanno la funzione di proteggerle dai germi;
  • patologie circolatorie, diabete e psoriasi;
  • ispessimento delle unghie dovuto all’età avanzata;
  • camminare scalzi in posti pubblici e umidi come piscine, palestre, spogliatoi e docce.

La prevenzione è l’arma vincente

Se si nota una o più di queste variazioni nell’aspetto delle proprie unghie è opportuno consultare un dermatologo. Il medico valuterà quali possono essere le cause, prescriverà una cura, eventuali esami diagnostici o se è necessario chiedere il consulto di un altro specialista.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso CENTER MED potete prenotare in tempi brevi una visita dermatologica. Se lo specialista riterrà opportuno fare degli accertamenti, potrete effettuare gli esami necessari per definire la diagnosi di un’eventuale patologia.

Per informazioni e prenotazioni contattateci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.

Abbinamenti alimentari per conquistare il benessere

Abbinamenti alimentari per conquistare il benessere

Avere un’alimentazione salutare non si limita a scegliere cibi sani e nelle giuste quantità. È importante anche imparare a combinarli correttamente, perché ci consente di ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti e migliorare il benessere generale.
Abbinare gli alimenti in modo consapevole è utile non solo per ricevere il massimo beneficio da ciò che mangiamo, ma anche per favorire una buona digeribilità. Vediamo alcuni consigli utili.

Come alternare nell’alimentazione le proteine animali a quelle vegetali?

Sappiamo che le proteine sono importanti per la salute del nostro organismo e abbiamo imparato a trovare delle alternative alla carne. Il pesce per primo è un valido alleato del nostro benessere. Alcuni tipi in particolare, come salmone, sgombro, alici e merluzzo, sono ricchi di Omega-3, grassi insaturi dalle molteplici proprietà benefiche. Ma anche uova e latticini magri, mangiati con moderazione, hanno i loro vantaggi.
Una dieta varia ed equilibrata è sempre la soluzione migliore. Quindi a pasti con proteine animali possiamo alternarne alcuni con proteine vegetali. Per ottenere un valido apporto nutrizionale però è opportuno fare le giuste associazioni, come ad esempio i legumi con i cereali.

Legumi e cereali: un connubio perfetto per un pasto completo e nutriente

I cereali, fonte di fibre e carboidrati, insieme ai legumi, ricchi di proteine, rappresentano un pasto completo e bilanciato. Prediligere i cereali integrali (preferibilmente biologici), perché sono ricchi di fibre, ferro e proteine.
Combinare alimenti ricchi di proteine vegetali con quelli ricchi di carboidrati complessi garantisce un rilascio costante di energia, un senso di sazietà prolungato e ha il vantaggio di limitare l’assunzione di grassi animali.

Vitamina C e ferro: una combinazione alimentare perfetta!

Il ferro è un minerale essenziale per il nostro organismo. Trasporta l’ossigeno a tutte le cellule, garantendo il loro corretto funzionamento. Inoltre contribuisce alla produzione di ormoni e tessuto connettivo, fondamentali per il benessere generale.
Per massimizzare l’assorbimento del ferro dagli alimenti, un trucco semplice ma efficace è quello di abbinarlo alla vitamina C. Ecco alcune idee gustose e salutari:

  • condisci la carne, il pesce e le verdure crude o cotte con uno spicchio di limone spremuto;
  • prepara un’insalata di spinaci crudi (le foglie piccole sono più tenere) o rucola con spicchi d’arancia e un filo d’olio extravergine d’oliva;
  • accompagna un piatto di carne o uova con dei peperoni grigliati o crudi. I peperoni, come gli agrumi, sono un’ottima fonte di vitamina C.

Altri nutrienti, come lo zinco e il rame, possono favorire l’assorbimento del ferro. Integra questi elementi nella tua alimentazione con cibi come salmone, frutti di mare, fegato, noci e semi.
In caso di stanchezza persistente, difficoltà respiratorie o altri sintomi che potrebbero indicare una carenza di ferro, consulta il tuo medico per un controllo e un piano alimentare adeguato.

Come favorire la digestione con i corretti abbinamenti alimentari?

Ci sono degli accostamenti alimentari che siamo abituati a fare da sempre, ma che possono ostacolare una corretta digestione; ce ne sono altri che, invece, la facilitano. Vediamo qualche consiglio utile:

  • il cappuccino, tipico della colazione italiana, andrebbe evitato perché latte e caffè insieme rallentano la digestione;
  • la caprese, un piatto fresco e gustoso piacevole da mangiare soprattutto in estate, può essere difficile da digerire per chi soffre di reflusso, perché il pomodoro è un ortaggio acido;
  • carne, pesce, latticini, legumi e uova contengono proteine che hanno tempi di digestione diversi, quindi è meglio non mangiarli nello stesso pasto per non appesantire lo stomaco;
  • è invece utile accostare alla carne un contorno di verdure amarognole come cicoria, radicchio, scarola ecc., perché ne favoriscono la digestione;
  • zenzero, curcuma e cumino non solo insaporiscono i legumi, ma ne facilitano anche la digestione, riducendo gonfiore e meteorismo.

Abbinamenti alimentari da evitare

  • Prosciutto e melone: perché evitare questo piatto fresco che si sposa bene con il caldo estivo? Perché il contenuto eccessivo di sale nel prosciutto ostacola l’azione benefica del potassio presente nel melone, utile per idratare il corpo, controllare la pressione del sangue e la frequenza cardiaca.
  • Meglio evitare di abbinare i fagioli al formaggio, perché si accentua la sensazione di gonfiore che in genere causano i legumi.
  • Latte e caffè: un ostacolo reciproco all’assorbimento dei nutrienti. Assumerli insieme non è ideale, perché il latte riduce l’assorbimento dei polifenoli antiossidanti del caffè, mentre il caffè ostacola l’assimilazione del calcio del latte.

Una dieta bilanciata e ricca di nutrienti, ottenuta attraverso combinazioni alimentari strategiche, può migliorare il benessere generale. Scegliere gli abbinamenti giusti ti può consentire di raggiungere obiettivi di salute come dimagrire, avere più energie o migliorare la digestione. Un professionista della nutrizione può aiutarti a creare un piano alimentare su misura, basato sulle tue preferenze e sui tuoi obiettivi.

Consulenza nutrizionistica

Presso Center Med puoi prenotare una prima visita nutrizionistica, per ricevere consigli utili e un piano alimentare adatto alle tue esigenze.

Per prenotazioni e info contattaci ai seguenti numeri: 06 508079206 5080755.

Alimentazione estiva: quali sono le scelte migliori?

Alimentazione estiva: quali sono le scelte migliori?

In estate, complice il caldo, il nostro appetito tende a diminuire. È naturale mangiare di meno, ma è importante anche scegliere alimenti freschi, salutari e fare attenzione a come li consumiamo. Seguendo alcuni semplici consigli possiamo goderci l’estate con gusto e senza appesantire la digestione.

Consigli per un’alimentazione estiva fresca e salutare

Per prima cosa è importante prediligere cibi sani e facilmente digeribili.
Fra questi ci sono:

  • verdura e frutta di stagione: ricche di acqua, vitamine e fibre, favoriscono la digestione e contrastano la stitichezza;
  • cereali integrali: apportano fibre, ferro, vitamine e un senso di sazietà prolungato;
  • carne e pesce magri;
  • le uova rappresentano una fonte di proteine di alta qualità. Inoltre il tuorlo contiene la vitamina D, fondamentale per il benessere dell’organismo;
  • latticini freschi e magri come yogurt, ricotta e formaggi freschi.

È invece opportuno limitare il consumo di: 

  • salumi e insaccati, poiché sono grassi e difficili da digerire;
  • cibi in scatola, spesso ricchi di sodio e conservanti;
  • spezie e cibi piccanti, in quanto possono irritare lo stomaco.

Anche la cottura è importante

Optare per una cottura leggera favorisce la digestione e permette di mantenere inalterati i nutrienti degli alimenti. Le cotture consigliate sono:

  • quella al forno, con temperature non troppo elevate;
  • al vapore, perché evita di disperdere le sostanze nutritive come avviene, ad esempio, cuocendo verdura e patate immergendole nell’acqua bollente;
  • alla piastra.

È inoltre utile far raffreddare la pasta prima di mangiarla, in quanto l’indice glicemico si riduce. Questo perché il processo di raffreddamento altera la struttura dell’amido, rendendolo meno assimilabile.

Consigli utili per il consumo di frutta e verdura

È importante scegliere frutta e verdura di stagione, perché sono più ricche di nutrienti e più gustose rispetto a quelle coltivate.
La frutta estiva inoltre è particolarmente salutare. Facciamo alcuni esempi:

  • anguria, pesche, albicocche, uva, prugne, ciliegie e melone sono ricchi di acqua;
  • l’uva (soprattutto quella nera) è importante mangiarla con la buccia perché contiene il resveratrolo, un nutriente che ha diversi vantaggi per l’organismo fra i quali: rallenta l’invecchiamento, ha proprietà antiossidanti che aiutano a prevenire problemi cardiovascolari, ha un’azione antinfiammatoria;
  • i frutti rossi contengono numerose sostanze nutritive preziose per l’organismo.

Per quanto riguarda la verdura è consigliabile mangiarla all’inizio del pasto, perché anticipa la sensazione di sazietà e permette all’organismo di assimilare una quantità minore degli zuccheri presenti nei carboidrati.

Frutti rossi: un concentrato di benessere per il nostro corpo

Mirtilli, more, ciliegie, amarene, lamponi e ribes non sono solo deliziosi, ma anche un vero toccasana per la salute! Questi frutti, racchiusi nella categoria dei frutti rossi, sono infatti ricchi di nutrienti che li rendono alleati preziosi per il nostro organismo, come:

  • fibre e acqua, che favoriscono la digestione, il senso di sazietà e l’eliminazione delle tossine;
  • sali minerali come calcio, ferro, potassio e fosforo essenziali per diverse funzioni corporee;
  • vitamine A, B1, B2 e C, importanti per il sistema immunitario, la vista, la pelle e la produzione di energia.


Proprietà benefiche per la salute:

  • depurativi e diuretici, i frutti rossi aiutano a purificare l’organismo e a contrastare la ritenzione idrica;
  • antiossidanti: combattono i radicali liberi, prevenendo l’invecchiamento cellulare e le malattie croniche come quelle cardiovascolari e i tumori;
  • essendo antinfiammatori, alleviano i dolori articolari.

Scegliere gli alimenti giusti, combinarli nel modo corretto e conoscere il valore nutritivo di ognuno di loro non è sempre facile. Se hai dubbi o esigenze specifiche, un nutrizionista può aiutarti a creare un piano alimentare personalizzato e adatto alle tue esigenze.

Visita nutrizionistica e impedenziometria

Presso Center Med puoi prenotare una prima visita nutrizionistica, al termine della quale lo specialista ti fornirà un piano alimentare personalizzato. Potrai inoltre effettuare l’impedenziometria, un esame che consente di valutare la composizione corporea. Ciò è utile sia per definire il piano alimentare più adatto alle tue caratteristiche corporee, sia per monitorarne l’efficacia nel tempo.

Per prenotazioni e info contattaci ai seguenti numeri: 06 508079206 5080755.

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Il tumore dell’ovaio costituisce il 30% delle neoplasie ginecologiche. In molti casi viene diagnosticato in uno stadio avanzato, che rende più difficile curarlo. Per tale motivo, dopo 5 anni dalla diagnosi solo il 30% delle pazienti riesce a sopravvivere.

Cosa rende difficile la diagnosi precoce del tumore ovarico? La collocazione delle ovaie, non facilmente accessibile; sintomi generici che, oltre a essere comuni ad altre patologie, possono variare da una donna all’altra.

Nonostante queste premesse, ci sono tuttavia delle indicazioni utili per cercare, quanto possibile, di individuare questa neoplasia in una fase in cui le possibilità di guarire sono maggiori. Vediamo insieme quali sono i sintomi sospetti e quali i fattori di rischio.

Sintomi del tumore dell’ovaio

Nella fase iniziale il tumore ovarico può essere asintomatico o causare dei sintomi che, come abbiamo detto, sono generici e non comuni a tutte le donne. Fra questi ci sono:

  • dolore nella zona pelvica o nell’addome;
  • gonfiore addominale;
  • senso di sazietà precoce;
  • disturbi intestinali;
  • necessità di urinare spesso;
  • perdite di sangue dalla vagina.

Se si avvertono tali disturbi per diverso tempo, è opportuno rivolgersi al proprio medico o consultare direttamente il ginecologo. Lo specialista, dopo una visita accurata, valuterà se è necessario fare esami diagnostici come:

  • l’ecografia transvaginale o transaddominale;
  • un esame del sangue per valutare il dosaggio della proteina CA125, che in gran parte dei carcinomi ovarici maligni aumenta notevolmente;
  • la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), utile a definire in modo dettagliato la struttura della massa tumorale.

Fattori di rischio del tumore dell’ovaio

I fattori di rischio che possono favorire la comparsa del carcinoma dell’ovaio sono:

  • familiarità
  • problemi ormonali che causano la sterilità o la sindrome dell’ovaio policistico; aver assunto farmaci per contrastare la sterilità;
  • obesità
  • fattori esterni (come ad esempio esposizioni prolungate all’amianto e abuso di alcolici).

Per quanto riguarda la familiarità, i rischi aumentano del 5-10% se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia. Si passa al 10-30%, se la donna colpita dal tumore, o una familiare, ha avuto una neoplasia mammaria con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2.

Quando il tumore ovarico si può prevenire?

Sappiamo che da tempo sono disponibili screening di controllo per prevenire il tumore al seno o al collo dell’utero. Purtroppo la situazione è diversa per il tumore dell’ovaio, per i fattori a cui abbiamo fatto riferimento prima: collocazione delle ovaie in una parte del corpo difficile da raggiungere; possibile comparsa dei sintomi che abbiamo elencato sopra, non specifici di tale malattia.
Tuttavia se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia e la persona colpita ha una mutazione dei geni BRCA, è importante che le figlie e le nipoti effettuino l’esame del DNA per verificare se hanno ereditato quella mutazione, perché aumenta le probabilità di sviluppare la stessa patologia.

Pap-test: una speranza di prevenzione per il futuro

Uno studio recente, condotto dall’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano e pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, ha evidenziato che esiste la possibilità di diagnosticare precocemente il tumore ovarico analizzando le cellule prelevate attraverso il pap-test, ossia l’esame che consente di individuare il carcinoma della cervice uterina nella fase iniziale.
La ricerca sta andando avanti e ci sono buone speranze che, in futuro, attraverso lo stesso esame si possa arrivare alla diagnosi precoce anche del tumore ovarico.

Ascoltare il proprio corpo e affidarsi a specialisti competenti è la strada migliore per contrastare questa malattia che, se presa in tempo, si può sconfiggere.

Infortuni sportivi: come prevenirli e come affrontarli

Infortuni sportivi: come prevenirli e come affrontarli

Sappiamo quanto sia importante praticare attività fisica con regolarità per mantenersi in forma e in salute, tuttavia bisogna farlo con criterio e affrontare in modo adeguato eventuali infortuni.
In questo articolo vedremo nel dettaglio quali sono gli infortuni sportivi più comuni, come prevenirli e come gestirli quando si verificano.

Infortuni sportivi più comuni

Gli infortuni sportivi in genere colpiscono il sistema muscolo-scheletrico, formato da ossa, cartilagini, muscoli, tendini, articolazioni, tessuto connettivo e legamenti. L’interazione di tutti questi elementi rende il corpo stabile e gli consente di muoversi. Gli infortuni sportivi di norma appartengono a due categorie:

  • lesioni acute dovute a un evento traumatico
  • lesioni croniche, che generalmente sono causate da un sovrallenamento e che hanno un’evoluzione graduale nel tempo.

Gran parte delle lesioni sportive è dovuta a infortuni, ma ci sono casi in cui all’origine c’è l’usura della zona colpita in quanto usata in modo scorretto o eccessivo.

Lesioni muscolo-scheletriche

Fra le lesioni muscolo-scheletriche che possono colpire chi fa attività sportiva ci sono:

  • fratture dell’osso, che si hanno quando si verifica l’interruzione della continuità dell’osso. Quelle acute possono essere causate da una caduta o da un forte colpo subito;
  • fratture da stress, che colpiscono prevalentemente ossa degli arti inferiori come femore, tibia, perone e quelle dei piedi;
  • stiramenti avvenuti ad esempio a causa di una torsione, o di uno strappo di un tendine o di un muscolo;
  • lussazioni, che si hanno quando le due ossa di un’articolazione si spostano dalla sede originaria. Gli sport nei quali avvengono la maggior parte delle lussazioni sono quelli da contatto come calcio, rugby e basket. Un tipo di lussazione coinvolge la spalla, che diventa instabile a causa di tendini, legamenti e muscoli che si allungano eccessivamente o si strappano;
  • la sindrome che colpisce prevalentemente i corridori e i ciclisti è il cosiddetto “ginocchio del corridore”, e causa dolore sotto la rotula (davanti al ginocchio);
  • distorsione della caviglia: si ha quando la caviglia si torce o si gira in modo incontrollato e riguarda soprattutto chi pratica sport come basket e pallavolo.

Contratture e strappi muscolari

La contrattura muscolare è una reazione difensiva del corpo che reagisce a causa di una sollecitazione eccessiva di un muscolo, o per limitare il movimento di un’articolazione infiammata o che provoca dolore. Lo strappo muscolare consiste invece in una lesione dei fasci di fibre muscolari, conseguente a uno stiramento improvviso. In entrambi i casi è importante rivolgersi a uno specialista, che consiglierà per quanto tempo è necessario sospendere l’attività fisica e a quali eventuali terapie sottoporsi.
In caso di strappo muscolare gli esami consigliati per la diagnosi sono: ecografia e Risonanza Magnetica.

Lesioni a legamenti e tendini

I legamenti di ogni articolazione possono subire i seguenti traumi: lacerarsi, stirarsi o strapparsi. La lacerazione può interessare anche i tendini ed essere dovuta a una botta presa quando la muscolatura è contratta o se si sollevano pesi eccessivi con i muscoli tesi.

Quali sono i fattori di rischio degli infortuni sportivi?

I fattori di rischio più comuni che possono causare lesioni mentre si fa sport sono:

  • intensificare l’attività fisica in modo non graduale
  • utilizzare tecniche sbagliate
  • allenarsi troppe volte o per troppo tempo
  • utilizzare attrezzature non adeguate, o scarpe da ginnastica non adatte al proprio piede o allo sport che si pratica
  • sollecitare un muscolo in modo eccessivo
  • correre su una superficie irregolare
  • avere una scarsa capacità motoria ed essere poco flessibili
  • non fare stretching nella fase finale dell’allenamento
  • sollecitare in modo eccessivo una parte del corpo che ha subito un infortunio.

Sicuramente tenere presente questi fattori di rischio è utile per prevenire diversi degli infortuni che abbiamo elencato sopra. Tuttavia se si avvertono dolori quando si fa un determinato movimento o a seguito di un infortunio, è importante rivolgersi a un medico. Se il trauma è importante occorre andare al Pronto Soccorso, se è contenuto ci si può rivolgere a un ambulatorio specialistico. Definita la diagnosi e fatte eventuali fasciature, spesso nella fase di recupero sono utili anche dei trattamenti fisioterapici.

Visite specialistiche, esami diagnostici e fisioterapia

Presso il CENTER MED potete prenotare visite specialistiche, esami diagnostici (come Rx articolazioni e RMN articolari) e percorsi di riabilitazione motoria. I nostri specialisti vi consiglieranno il trattamento migliore per il recupero della parte infortunata e come prevenire possibili infortuni futuri.
Il nostro Centro dispone di professionisti qualificati e di ambulatori e spazi attrezzati nell’ambito della Fisioterapia e della Riabilitazione.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 5080792 06 5080755.

L’importanza della prevenzione nelle donne

L’importanza della prevenzione nelle donne

Marzo è il mese nel quale le donne sono protagoniste, con la ricorrenza della Giornata internazionale della donna. Quale momento migliore quindi per dedicare un po’ di tempo alla propria salute puntando sulla prevenzione? In questo articolo vi daremo qualche suggerimento su come orientarvi per prevenire alcune malattie che riguardano la sfera femminile.

Malattie dell’apparato ginecologico

Fibroma all’utero

Il fibroma uterino è una neoplasia il più delle volte benigna, ma in una percentuale non trascurabile di casi dà origine a dei sintomi che possono compromettere la qualità della vita delle donne che ne sono colpite. Fra questi ci sono:

  • dolore durante i rapporti sessuali
  • flusso mestruale eccessivo
  • dolore nella regione pelvica e problemi di incontinenza
  • infertilità
  • complicazioni in gravidanza.


L’esame che permette di diagnosticare il fibroma all’utero è l’ecografia transvaginale.
La diagnosi precoce consente di curare questa neoformazione all’inizio, così da evitare l’eventuale comparsa dei disturbi di cui abbiamo parlato.

Tumore del collo dell’utero

Questa forma tumorale colpisce la parte inferiore dell’utero. Ma quali sono le cause? Generalmente alla base di questa neoplasia c’è un’infezione dovuta al virus HPV (Human Papilloma Virus), che si trasmette attraverso i rapporti sessuali.
Nella fase iniziale il tumore alla cervice uterina è asintomatico, quindi per diagnosticarlo precocemente è consigliato effettuare ogni 2-3 anni il pap-test, che consente di verificare la presenza di possibili anomalie.

Cisti alle ovaie

Le cisti ovariche colpiscono soprattutto le donne in età fertile. La causa è riconducibile spesso a temporanee modifiche della regolare attività degli involucri in cui matura la cellula uovo, ossia i follicoli. Per fortuna le cisti ovariche sono spesso benigne. Inoltre è alta la percentuale dei casi in cui vengono espulse spontaneamente attraverso il flusso mestruale o si riassorbono, senza dover quindi ricorrere all’intervento chirurgico. I disturbi che possono causare sono:

  • anomalie nel flusso mestruale, che può risultare troppo intenso o scarso;
  • dolori dopo l’attività sessuale;
  • dolori nella zona pelvica.

L’ecografia transvaginale consente di individuare le cisti ovariche che, se diagnosticate, vanno monitorate ripetendo con regolarità tale esame.

I fattori di rischio riconducibili all’insorgenza del tumore alla mammella sono diversi e conoscerli è importante per contrastarli. Fra questi ci sono:

  • casi di tumore al seno in famiglia
  • menopausa
  • non aver avuto figli
  • sedentarietà
  • sovrappeso
  • tabagismo
  • scelte alimentari sbagliate
  • menarca precoce.


Per prevenire questa patologia è fondamentale adottare uno stile di vita che preveda attività fisica e un’alimentazione sana. Occorre inoltre effettuare dei check-up periodici, perché in presenza di eventuali neoplasie prima si interviene maggiori sono le probabilità di guarigione.
In generale è consigliato dopo i 30 anni sottoporsi annualmente a una visita senologia e a un’ecografia mammaria. Dopo i 40, ogni 1-2 anni va aggiunta anche la mammografia.

Visite specialistiche ed esami diagnostici

Presso il CENTER MED potete prenotare in tempi brevi visita ginecologica e senologica. Se gli specialisti lo riterranno opportuno, potrete effettuare anche esami specifici come: l’ecografia transvaginale, l’ecografia pelvica, il pap-test per quanto riguarda l’aspetto ginecologico; l’ecografia mammaria e la mammografia per diagnosticare eventuali anomalie al seno.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 508079206 5080755.