• Telefono 06 5080792 – 06 5080755
Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Tumore dell’ovaio: perché la diagnosi precoce è difficile?

Il tumore dell’ovaio costituisce il 30% delle neoplasie ginecologiche. In molti casi viene diagnosticato in uno stadio avanzato, che rende più difficile curarlo. Per tale motivo, dopo 5 anni dalla diagnosi solo il 30% delle pazienti riesce a sopravvivere.

Cosa rende difficile la diagnosi precoce del tumore ovarico? La collocazione delle ovaie, non facilmente accessibile; sintomi generici che, oltre a essere comuni ad altre patologie, possono variare da una donna all’altra.

Nonostante queste premesse, ci sono tuttavia delle indicazioni utili per cercare, quanto possibile, di individuare questa neoplasia in una fase in cui le possibilità di guarire sono maggiori. Vediamo insieme quali sono i sintomi sospetti e quali i fattori di rischio.

Sintomi del tumore dell’ovaio

Nella fase iniziale il tumore ovarico può essere asintomatico o causare dei sintomi che, come abbiamo detto, sono generici e non comuni a tutte le donne. Fra questi ci sono:

  • dolore nella zona pelvica o nell’addome;
  • gonfiore addominale;
  • senso di sazietà precoce;
  • disturbi intestinali;
  • necessità di urinare spesso;
  • perdite di sangue dalla vagina.

Se si avvertono tali disturbi per diverso tempo, è opportuno rivolgersi al proprio medico o consultare direttamente il ginecologo. Lo specialista, dopo una visita accurata, valuterà se è necessario fare esami diagnostici come:

  • l’ecografia transvaginale o transaddominale;
  • un esame del sangue per valutare il dosaggio della proteina CA125, che in gran parte dei carcinomi ovarici maligni aumenta notevolmente;
  • la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), utile a definire in modo dettagliato la struttura della massa tumorale.

Fattori di rischio del tumore dell’ovaio

I fattori di rischio che possono favorire la comparsa del carcinoma dell’ovaio sono:

  • familiarità
  • problemi ormonali che causano la sterilità o la sindrome dell’ovaio policistico; aver assunto farmaci per contrastare la sterilità;
  • obesità
  • fattori esterni (come ad esempio esposizioni prolungate all’amianto e abuso di alcolici).

Per quanto riguarda la familiarità, i rischi aumentano del 5-10% se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia. Si passa al 10-30%, se la donna colpita dal tumore, o una familiare, ha avuto una neoplasia mammaria con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2.

Quando il tumore ovarico si può prevenire?

Sappiamo che da tempo sono disponibili screening di controllo per prevenire il tumore al seno o al collo dell’utero. Purtroppo la situazione è diversa per il tumore dell’ovaio, per i fattori a cui abbiamo fatto riferimento prima: collocazione delle ovaie in una parte del corpo difficile da raggiungere; possibile comparsa dei sintomi che abbiamo elencato sopra, non specifici di tale malattia.
Tuttavia se si hanno casi di carcinoma ovarico in famiglia e la persona colpita ha una mutazione dei geni BRCA, è importante che le figlie e le nipoti effettuino l’esame del DNA per verificare se hanno ereditato quella mutazione, perché aumenta le probabilità di sviluppare la stessa patologia.

Pap-test: una speranza di prevenzione per il futuro

Uno studio recente, condotto dall’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano e pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, ha evidenziato che esiste la possibilità di diagnosticare precocemente il tumore ovarico analizzando le cellule prelevate attraverso il pap-test, ossia l’esame che consente di individuare il carcinoma della cervice uterina nella fase iniziale.
La ricerca sta andando avanti e ci sono buone speranze che, in futuro, attraverso lo stesso esame si possa arrivare alla diagnosi precoce anche del tumore ovarico.

Ascoltare il proprio corpo e affidarsi a specialisti competenti è la strada migliore per contrastare questa malattia che, se presa in tempo, si può sconfiggere.

Prevenzione ginecologica: come orientarsi?

Prevenzione ginecologica: come orientarsi?

CENTER MED ha a cuore la salute delle donne e ha scelto di dedicare a loro il mese di ottobre puntando sulla prevenzione ginecologica.

L’apparato genitale femminile nel tempo subisce delle variazioni, quindi raggiunta l’età fertile è consigliato sottoporsi a dei controlli periodici, per verificare che sia tutto nella norma. È inoltre fondamentale rivolgersi a un ginecologo nel momento in cui si presentano dei sintomi indicativi dell’insorgenza di alcune patologie, che si possono diagnosticare con esami specifici. Vediamo insieme quali sono questi “campanelli d’allarme” e come orientarsi.

Patologie dell’apparato genitale femminile

Cisti ovariche

Le cause del ciclo mestruale irregolare (ossia troppo inteso o scarso) sono molteplici e una di queste è riconducibile alla presenza di cisti ovariche. Questa patologia colpisce soprattutto le donne in età fertile e nella maggior parte dei casi è di natura benigna. Ma in cosa consiste? L’attività dei follicoli, all’interno dei quali si sviluppa la cellula uovo, può subire delle momentanee alterazioni, che hanno come conseguenza la formazione di cisti ovariche. Se si ha un’alterazione del ciclo mestruale è quindi consigliato effettuare un’ecografia transvaginale. Se attraverso l’esame vengono individuate delle cisti, occorre monitorarle ripetendolo periodicamente.

Per fortuna nella maggior parte dei casi non è necessario intervenire chirurgicamente, perché a distanza di non molto tempo le cisti ovariche si possono riassorbire spontaneamente.

Sindrome dell’ovaio policistico

Alla base della formazione di cisti ovariche possono esserci delle malattie pregresse, come nel caso dell’ipotiroidismo (che si ha quando la tiroide lavora poco). Tale disfunzione non va sottovalutata, perché può causare diversi problemi fra cui influire negativamente sul metabolico e l’apparato riproduttivo. Se dall’ecografia transvaginale emerge che le ovaie hanno un aspetto policistico, per trovare la cura più adeguata occorre sottoporsi anche a un esame del sangue per verificare se gli ormoni tiroidei sono nella norma.

Quali sono i sintomi che devono allarmarci?

  • Irregolarità del ciclo mestruale: se l’intervallo fra una mestruazione e l’altra supera i 35 giorni; se i cicli mestruali annui sono inferiori ai 10 mesi. Tali alterazioni in numerosi casi possono portare all’infertilità;  
  • la crescita eccessiva di peli o, all’inverso, la caduta spropositata di capelli;
  • l’acne;
  • difficoltà a perdere peso.

Questi sintomi possono comparire dopo la prima mestruazione (il così detto menarca) o nell’arco di diversi anni. Sicuramente puntare sulla prevenzione ginecologica vi consente di avere una diagnosi precoce e, se necessario, ricorrere a cure adeguate che sono la soluzione migliore per evitare delle complicazioni.

Tumore della cervice uterina

Un’altra patologia che riguarda l’apparato ginecologico femminile è il tumore della parte inferiore dell’utero, ossia la cervice. La causa in genere è riconducibile a un’infezione dovuta all’HPV (Human Papilloma Virus), virus con cui si entra in contatto per via sessuale. Il ritardo del sistema immunitario nel contrastare tale virus, può avere come conseguenza la formazione di una neoplasia.

Dal momento che il tumore della cervice uterina nella fase iniziale è asintomatico, per diagnosticarlo è consigliato sottoporsi ogni 2-3 anni a un esame specifico, ossia il pap-test.

Nella fase avanzata del tumore i sintomi che possono manifestarsi sono:

  • dolori nella zona pelvica;
  • sanguinamenti vaginali lontani dalle mestruazioni o dopo i rapporti sessuali;
  • secrezioni vaginali anomale.

Fibroma uterino

Il fibroma uterino è un tumore, nella maggior parte dei casi benigno, e l’esame che consente di individuarlo è l’ecografia transvaginale. Spesso questa patologia è asintomatica, quindi fare dei controlli periodici consente di diagnosticarla. Quando invece i sintomi si presentano possono influire negativamente sulla qualità della vita di chi ne è colpito.

Alcuni sintomi sono:

  • sanguinamento uterino anomalo che, se eccessivo, può causare l’anemia;
  • incontinenza;
  • stipsi;
  • se la dimensione del fibroma aumenta molto, può provocare dolori forti;
  • aumento del rischio di infertilità;
  • rischio di aborto spontaneo durante la gravidanza o necessità di ricorrere al parto cesareo.

Visita specialistica ed esami mirati

CENTER MED vi fornisce la consulenza di specialisti qualificati e macchinari all’avanguardia, per effettuare le indagini diagnostiche necessarie a individuare possibili anomalie.

Per informazioni e prenotazioni potete contattarci ai seguenti recapiti telefonici: 06 5080792 06 5080755.