Disfunzioni della tiroide: come affrontarle?
In Italia i problemi alla tiroide sono molto diffusi e colpiscono più le donne che gli uomini. Una donna su cinque soffre di malfunzionamenti della tiroide. In molti casi le malattie che colpiscono questa ghiandola sono asintomatiche o presentano disturbi comuni ad altre patologie.
Vediamo quando è opportuno consultare uno specialista, perché le disfunzioni tiroidee, se non gestite in modo adeguato, possono creare diversi problemi.
Anche in questo caso la prevenzione è fondamentale.
Cos’è la tiroide e come influisce sul nostro benessere?
La tiroide è una ghiandola molto importante per l’organismo, perché mediante la produzione degli ormoni triiodotironina (FT3) e tiroxina (FT4) ne controlla numerose funzioni. Questi sono a loro volta monitorati dall’ormone TSH (tireostimolante), prodotto da un’altra ghiandola ossia l’ipofisi.
La tiroide si trova alla base del collo ed è a forma di farfalla.
Su quali attività dell’organismo influiscono gli ormoni tiroidei?
Crescita e temperatura corporea, respirazione, battiti del cuore, evoluzione del sistema nervoso centrale, procreazione femminile sono alcune delle funzioni dell’organismo sulle quali agiscono gli ormoni tiroidei.
Perché è importante che la tiroide funzioni bene?
È fondamentale che la tiroide faccia bene il proprio lavoro, perché se il funzionamento è ridotto (ipotiroidismo) si possono avvertire disturbi come: spossatezza, depressione, temperatura corporea bassa, fatica a concentrarsi e a memorizzare, metabolismo rallentato e quindi aumento del peso corporeo, palpebre e viso gonfi, stitichezza, aumento del colesterolo LDL.
Se invece la tiroide lavora troppo (ipertiroidismo), alcuni dei sintomi sono: sbalzi di umore, ansia, irritabilità, tachicardia, iperattività, sudorazione eccessiva, stanchezza, aumento dell’appetito (ma al tempo stesso dimagrimento), disfunzioni del ciclo mestruale, diarrea, linfonodi della parte laterale e anteriore del collo ingrossati.
Tiroidite di Hashimoto
La tiroidite di Hashimoto è una malattia infiammatoria cronica autoimmune molto diffusa, soprattutto tra le donne. Consiste in una risposta anomala del sistema immunitario, che percepisce la tiroide come un organo estraneo e quindi produce anticorpi per attaccarla, compromettendone il funzionamento e la struttura.
In caso di gravidanza è fondamentale essere seguiti da un endocrinologo, perché questa patologia può causare: aborto spontaneo, parto prematuro o influire negativamente sullo sviluppo neurologico dell’embrione. In molte donne che hanno questa malattia, la gravidanza accentua inoltre il deterioramento della struttura di tale ghiandola.
Gozzo tiroideo
Il gozzo tiroideo consiste in un aumento considerevole della tiroide. È causato soprattutto da una carenza di iodio, componente necessario per sintetizzare gli ormoni tiroidei.
I sintomi sono facilmente individuabili, perché si fa difficoltà a deglutire ed è visibile un rigonfiamento nella parte bassa del collo. Fattori che influiscono sulla comparsa del gozzo sono la familiarità e il sesso femminile, più esposto a tale patologia.
Noduli della tiroide
Oltre alle patologie di cui abbiamo parlato, la tiroide può presentare delle anomalie anche dal punto di vista strutturale, con la comparsa di noduli. Questi si formano all’interno della ghiandola e, fortunatamente, nella maggior parte dei casi sono neoformazioni benigne. Tuttavia ne va monitorata l’eventuale evoluzione nel tempo, effettuando degli screening di controllo periodici.
Quando è necessario controllare il funzionamento della tiroide?
I problemi alla tiroide possono riguardare anche persone giovani, quindi è opportuno fare degli screening di controllo in presenza di:
- malattie autoimmuni
- casi di patologie tiroidee in famiglia
- se si avvertono i sintomi che abbiamo elencato sopra
- esposizione a radiazioni
- assunzione di farmaci che possono incidere sul corretto funzionamento di questo piccolo organo.
Diagnosi delle patologie tiroidee
Il dosaggio degli ormoni tiroidei (FT3, FT4) e del TSH, per capire se sono nella norma, si effettua attraverso gli esami del sangue. Per diagnosticare la tiroidite di Hashimoto a tali esami va aggiunto quello degli anticorpi antiTPO e antiTG, e l’ecografia tiroidea.
Per avere conferma della sospetta presenza di noduli è necessario sottoporsi a un’ecocolordoppler della tiroide. In base all’esito dell’esame e in presenza di fattori di rischio (casi di tumore della tiroide in famiglia o se il collo è stato esposto a radiazioni), l’endocrinologo valuterà se è opportuno fare l’agoaspirato.
Ecografia della tiroide ed ecocolordoppler tiroideo
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