Cistiti ricorrenti nelle donne: cause e rimedi
La cistite colpisce una percentuale significativa di donne, con circa il 50% che ne sperimenta almeno un episodio. In alcuni casi la cistite diventa una condizione ricorrente o cronica, con un impatto significativo sulla qualità della vita a causa della necessità di trattamenti antibiotici continui, visite mediche ed esami.
Parliamo di cistite ricorrente, o recidivante, se si ripete tre volte nell’arco di un anno o due volte in sei mesi.
Sintomi della cistite recidivante
I sintomi della cistite ricorrente sono gli stessi di un’infezione alle vie urinarie sporadica, ossia:
- stimolo della minzione frequente, sia di giorno sia di notte;
- urinare con difficoltà, provando dolore e bruciore durante e dopo aver urinato;
- colore dell’urina torbido.
Quando la cistite diventa più seria, si possono presentare altri sintomi come: dolore al basso ventre, febbre e la presenza di sangue nelle urine.
Esistono batteri che, modificando la loro struttura, sono in grado di invadere le cellule della mucosa vescicale e, una volta all’interno, di proteggersi dagli antibiotici. Questo fenomeno può portare a risultati negativi dell’urinocoltura, nonostante la persistenza dei sintomi a causa della presenza di batteri intracellulari. Con un approccio mirato è possibile gestire efficacemente la cistite recidivante e alleviarne i sintomi, anche se la guarigione completa non sempre è possibile.
Cause della cistite ricorrente
- Bere poca acqua rende l’urina più concentrata, il che significa che la vescica si svuota meno frequentemente. Ciò crea un ambiente favorevole alla proliferazione batterica.
- Trattenere l’urina per lunghi periodi può favorire l’incremento dei batteri nella vescica.
- Molte donne soffrono di cistite dopo un rapporto sessuale. Questo accade perché i batteri possono spostarsi dalla vagina all’uretra, causando un’infezione. Il rischio aumenta se i muscoli del pavimento pelvico sono contratti. Per puntare sulla prevenzione è utile urinare subito dopo il rapporto sessuale, così da permettere all’uretra di liberarsi da eventuali batteri.
- Familiarità con questa patologia.
- Disordini intestinali.
Infezione urinaria da Escherichia coli
L’Escherichia coli è una delle cause principali delle infezioni alle vie urinarie. Si tratta di un batterio naturalmente presente nella flora intestinale, che ha funzioni come contribuire ai processi digestivi e produrre la vitamina K. Può diventare una minaccia se prolifera in modo eccessivo a causa di disordini intestinali. La vicinanza tra l’ano e l’uretra, soprattutto nelle donne, facilita il passaggio dei batteri che possono infettare la vescica e l’uretra. Ciò può portare a cistite, uretrite e altre infezioni.
Come prevenire le infezioni urinarie da Escherichia coli?
Dopo aver fatto una cura adeguata, per prevenire recidive è utile:
- riequilibrare la flora batterica con l’aiuto di fermenti lattici e yogurt;
- bere circa due litri di acqua al giorno;
- prediligere alimenti ricchi di fibre, in quanto favoriscono la regolarità intestinale;
- ricorrere a rimedi naturali per rafforzare le difese dell’uretra e della vescica, per renderle meno esposte all’adesione batterica. A tal fine è utile assumere integratori a base di estratti di mirtillo rosso e semi di pompelmo. Può essere di aiuto anche il D-Mannosio, uno zucchero semplice che ha il vantaggio di ostacolare l’adesione dei batteri alle pareti della vescica e delle vie urinarie, facilitandone l’eliminazione;
- fare attenzione all’igiene intima, usando detergenti non troppo aggressivi ed evitando contaminazioni fra ano e vagina.
Perché è importante consultare uno specialista?
Le cistiti recidivanti se non affrontate in modo adeguato oltre a creare disagio, nel tempo possono causare delle complicazioni come infezioni renali o forme tumorali. È quindi importante consultare un ginecologo o un urologo, per avere i giusti consigli su terapie e prevenzione.
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